Cultura

Un poliziotto, l'amore e il Brasile di Jair Bolsonaro

In sala dall'11 gennaio Deserto particular di Aly Muritiba

Redazione Ansa

 Deserto particular di Aly Muritiba, in sala da domani con Cineclub Internazionale, è un film d'amore all'ombra della politica di Jair Bolsonaro, già presentato nel 2021 alla 78/a Mostra del Cinema di Venezia alle Giornate degli Autori dove ha vinto il Premio del Pubblico BNL Gruppo BNP Paribas.
    Di scena un road movie esistenziale con protagonista Daniel (Antonio Saboia), un rude poliziotto sospeso dal servizio per un'aggressione violenta ai danni di un ragazzo. Ora però Daniel si trova coinvolto in un coinvolgente amore virtuale per Sara (Pedro Fasanaro), una giovane donna di Bahia conosciuta in chat e che non ha mai incontrato davvero. Daniel vive con l'anziano padre Everaldo (Luthero Almeida) che cura con grande affetto e ha anche buoni rapporti con la sorella più giovane, ma da quando è innamorato di Sara vive con il telefono in mano. Dopo un lungo silenzio da parte della donna, il poliziotto in preda alla disperazione decide di partire con il suo pick-up verso nord per poterla finalmente conoscere. Durante questo lungo viaggio attraverso il Paese, l'uomo si ritroverà costretto, grazie a tutta una serie di incontri, a mettere in discussione se stesso, i suoi veri desideri e anche la sua stessa sessualità. E questo in una società come quella brasiliana con grandi sacche di povertà, ma dove la famiglia è forte come i pregiudizi.
    "Deserto Particular è un film di incontri - ha detto il regista Aly Muritiba nel 2021 al Lido prima dell'elezione di Lula nel 2023 -. Dal 2016, con il colpo di Stato che ha rimosso il presidente democraticamente eletto in Brasile, la mia generazione, che si è formata dopo la dittatura, sta vivendo il momento più drammatico della sua esistenza. All'indomani del golpe, il paese è sprofondato in una spirale di odio che è culminata con l'ascesa di un fascista alla presidenza. Con l'elezione di Jair Bolsonaro - ha continuato il regista - tutte le minoranze, le donne, gli indigeni, la comunità LGBTQI+, i neri, sono perseguitate in modo sistematico e il paese è diviso tra il sud conservatore e il nord / nord-est progressista. Molte volte si è giunti sull'orlo dello scontro armato. Proprio quest'odio si è rivelato fondamentale per decidere quale sarebbe stato il mio prossimo film. Ho capito che avrei fatto un film su un incontro. In un'epoca di violenze ho voluto fare un film d'amore".
    Nato in una piccola città del nord-est del Brasile, Muritiba, va sottolineato, ha lavorato come agente di polizia penitenziaria mentre finiva gli studi. Da questa esperienza ha tratto spunto per realizzare due cortometraggi e un documentario: A fábrica candidato agli Oscar; Pátio, selezionato alla Semaine de la Critique di Cannes, e A gente, documentario che ha per protagonista proprio Muritiba e il suo lavoro nel sistema carcerario. Nel 2015 ha presentato "Tarantula" alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti. Nello stesso anno ha diretto la sua opera prima Para minha amada morta (Global Filmmaking Award/Sundance Institute 2013) proiettata al Festival di San Sebastian. 
   

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