(ANSA) - ROMA, 11 GEN - "Il pianeta di Superman, che non
è remotissimo..
"Oggi si parla tanto di malattia mentale, ma non avevo la
sensazione tattile di cosa volesse dire - spiega il regista, già
autore di pluripremiati film come Anime nere -. Il documentario
è stato un viaggio nel quale mi ha sorpreso tutto. Ho
individuato due o tre microcosmi, comunità particolarmente
accoglienti e stando lì ogni giorno, pian piano sono diventati
protagonisti coloro che hanno deciso di raccontarsi, anche nel
rapporto con i medici e le famiglie. Un lavoro come questo si
muove sul piano della condivisione e della fiducia". Così oltre
a Marco Antonio, che vive le sue giornate scandite da percorsi
fissi e la convinzione di essere ebreo, conosciamo, fra gli
altri, il ribelle Dimitri, che cerca il senso della propria vita
e non si adatta a schemi fissati da altri; Silvia, impegnata a
combattere un disturbo alimentare supportata dal padre;
Georgiana, che identifica in un rassicurante e personale
concetto di oscurità l'origine di tutto e sta cercando di
ricostruire la sua vita dopo aver perso la custodia della
figlia; Emerson, tanto empatico quanto sensibile. (ANSA).
Kripton, coro di vite quotidiane nel disturbo mentale
Viaggio tra pazienti in docu di Francesco Munzi. Esce il 18/1