How To Have a Sex, tre sfrenate ragazze inglesi in vacanza, il film vincitore al Certain Regard a Cannes e poi rivelazione agli Efa, arriva in sala dal 1 febbraio con Teodora. "Ho avuto l'occasione di rivedere alcune amiche del liceo e stavamo ricordando le vacanze tra ragazze che facevamo allora. Mentre passavamo in rassegna le varie storie, ho iniziato a rendermi conto dell'impatto che quelle vacanze avevano avuto sul modo in cui ognuno di noi concepisce il sesso", ha detto la regista il film Molly Manning Walker al suo debutto alla regia. Un film che, come spesso capita, attinge all'autobiografia con la storia di tre adolescenti britanniche che vanno in vacanza a Creta. Qui grazie a un'età senza troppi compromessi e piena di energie le ragazze si lasciano andare ad ogni tipo di divertimento tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. Ma tra di loro c'è n'è una, Tara (Mia McKenna-Bruce), apparentemente indomabile e altrettanto fragile a cui pesa la verginità. Vorrebbe liberarsene con disinvoltura e anche senza sentimenti, con slancio, ma deve fare i conti con la sua dolcezza infantile di cui si vergogna. In questo precario equilibrio arriva alla fine la prima esperienza sulla spiaggia, tra consenso e abuso, con un ragazzo appena conosciuto. In How To Have Sex tanto rumore, quello della musica e delle urla dei ragazzi, ma anche un ritratto generazionale che invita a riflettere. "Ho voluto scrivere un film che raccontasse la pressione sociale che spinge i giovani alle prime esperienze sessuali, ma volevo assicurarmi che fosse narrato dal punto di vista delle ragazze e senza un atteggiamento giudicante: un film capace di catturare il momento insieme migliore e peggiore della vita di molte persone", ha proseguito ancora la regista per molti anni direttrice della fotografia per film come Scrapper di Charlotte Regan e per la serie tv Mood. Ma per capire bene questo film bisogna conoscere il primo passo da regista di Molly Manning Walker, ovvero il cortometraggio Good Thanks, You? presentato alla Semaine de la Critique a Cannes nel 2022. Protagonista una donna vittima di un abuso che racconta il suo trauma nel rapportarsi alle autorità: "Quella del film è una storia molto personale, ma mi sono accorta che ha una valenza universale. Il tema del consenso è ampissimo e difficile da trattare, non si ferma tutto al semplice concetto di sì o no. C'è una generale mancanza di gentilezza ed empatia necessarie per capire ciò che l'altra persona sente davvero. E comprendere anche che, al di là di quello che sembrava un sì, la persona sta invece vivendo un profondo malessere". Infine, le amiche del cuore di Tara sono Skye (Lara Peake) e Em (Enva Lewis).
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