Cultura

Schwimmer e la 'piccola morte' tra incubi e pillole

Doppia storia di dipendenze in Little death, premiato a Sundance

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 FEB - C'è anche un po' di italiano, da Via con me di Paolo Conte e L'amore mio sei tu, cover che Sacha Distel ha fatto a fine anni '60 del suo successo francese, Mon grand amour c'est toi, nella colonna sonora di Little death, il viaggio tra dramma, satira, un accenno di thriller, e commedia nera, opera prima di Jack Begert, regista di videclip che ha lavorato fra gli altri con Kendrick Lamar, SZA, Dominic Fike (qui anche cointerprete) e Olivia Rodrigo. Il film coprodotto da Darren Aronofsky, ha debuttato al Sundance Film Festival, dove ha vinto il Next Innovator Award. Al centro, il racconto da due diverse prospettive e classi sociali a Los Angeles, di vite nelle quali entra anche la dipendenza da oppioidi.
    "E' un film molto importante per me - ha spiegato Begert - perché affronta tematiche a cui penso molto nella vita come la dipendenza, la salute mentale, esperienze collettive del senso di umanità, ma al tempo stesso, è anche una lettera d'amore a Los Angeles".
    Nella prima parte della storia conosciamo Martin (Schwimmer, che non è intervenuto al Sundance, ed ha affrontato da poco il lutto per l'amico Matthew Perry, che per anni ha combattuto contro le dipendenze, ndr), sceneggiatore da anni di una serie comedy, The switch, di grande successo, che lui odia. L'autore, spesso insensibile agli altri, in primis alla moglie Jessica (Jena Malone) è paranoico, iperansioso, egocentrico e cinico. Di continuo preda di visioni, sogni e incubi (resi anche in animazione), alimentati dall'abuso di psicofarmaci e oppioidi, Martin è vicino al salto di qualità come autore e regista del suo primo film, una storia autobiografica. Il suo sogno però viene messo in crisi quando i produttori gli chiedono di trasformare il personaggio principale, suo alter ego, in una donna, che diventa Martin 2.0 (Gaby Hoffmann). E' un commesso di farmacia, Greg (Sante Bentivoglio), a portare sulla strada (o meglio in casa) di Martin e del suo cagnolino, Kayla (Talia Ryder) e Aj (Dominic Fike), ex fidanzati e amici, entrambi dipendenti da oppioidi, con il sogno di avviare una piccola impresa gastronomica. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it