Cultura

'Così ho allenato Messi, il cane star di Anatomia di una caduta'

L'addestratrice Martin Contini in tour pre Oscar a Los Angeles

Redazione Ansa

(ANSA) - LOS ANGELES, 21 FEB - Tra gli attori diretti da Justine Triet in Anatomia di una caduta c'è anche Messi, un border collie di sette anni, dal pelo bianco e nero e gli occhi color ghiaccio. Nel dramma francese vincitore a Cannes e candidato agli Oscar tra i 10 migliori film dell'anno, interpreta Scoop, il cane guida del bambino protagonista, rimasto quasi cieco dopo un incidente.
    Arrivato la settimana scorsa da Parigi a Los Angeles, Messi ha strappato ammirazione, coccole e selfie a mezza Hollywood. Al pranzo dei nominati, ha concesso leccate e fotografie a Billie Eilish, America Ferrera e Bradley Cooper. Ryan Gosling si è spaventato quando si è gettato a terra fingendosi morto, come fa in una scena straziante del film.
    "Ci sono voluti due mesi di allenamenti quotidiani per insegnargli a lasciarsi andare a peso morto, gli occhi all'indietro e la lingua fuori", ha spiegato la sua addestratrice e proprietaria Laura Martin Contini, durante la conferenza stampa organizzata dalla casa di distribuzione Neon.
    "Messi è un artista incompreso. Abbiamo partecipato a decine di provini, ma è stato sempre scartato all'ultima selezione.
    Anatomia di una caduta è la sua prima grande occasione. E non l'ha sprecata!", ha detto allungando un biscottino al cane-attore sdraiato ai suoi piedi.
    Triet, nominata come miglior regista (unica donna, vista l'esclusione di Greta Gerwig), ha sempre voluto che Scoop fosse "un personaggio a tutto tondo, non un animale che corre in giro senza senso". "Preparare un cane per la telecamera è un lavoro lento, che richiede pazienza e fiducia. Qualunque cosa si muova sul set, lui deve rimanere concentrato sull'allenatore", secondo Martin Contini, che ha spiegato di aver adottato il border collie da un vicino di casa e di "aver scelto il più bruttino della cucciolata, ma c'era qualcosa in lui… era un 'chien de cinema', un cane da film". Sono stati poi i suoi due figli patiti di calcio a dargli il nome del campione argentino.
    (ANSA).
   

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