È una stagione felice per i documentari, sempre più opere d'autore in cui si applicano (Riccardo Milani) o tornano (Mario Martone ad esempio) registi affermati o in cui attrici scelgono di impegnarsi (il caso di Kasia Smutniak con il film d'esordio Mur o di Monica Bellucci che si misura nientemeno che con Maria Callas). I Nastri d'argento per il documentario 2024, assegnati dai Giornalisti Cinematografici italiani esaminando gli oltre 130 documentari ammessi e i 175 visionati tra i titoli editi nel 2023, proposti da festival e rassegne e poi usciti in sala o trasmessi su reti o piattaforme televisive, testimoniano questa fase non certo nuova per il cinema italiano ma comunque non scontata e certamente florida, almeno per la stagione.
La cerimonia di premiazione dei Nastri per i documentari, oggi al cinema Barberini a Roma, porta sul palco, con il Direttivo guidato dalla presidente Laura Delli Colli, i rappresentanti di questo momento d'oro. A cominciare dai vincitori: l'opera prima di Kasia Smutniak, Mur, viaggio tra Polonia e Bielorussia nel lungo tratto di confine che impedisce il passaggio ai migranti e Io, noi e Gaber di Riccardo Milani, ritratto del 'Signor G' tra musica, teatro e quel vibrante impegno intellettuale che ha attraversato tutta la sua vita.
Hanno vinto rispettivamente per il 'Cinema del Reale' e nella sezione dedicata a 'Cinema Spettacolo, Cultura' nel palmarès di un'edizione che assegna il 'Nastro dell'anno' per i documentari a Mario Martone - per Laggiù qualcuno mi ama, dedicato a Massimo Troisi e per Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice, mentre Monica Bellucci lo ha vinto come protagonista dell'anno per l'intensa interpretazione di Maria Callas: Lettere e Memorie.
Tra i premiati il Nastro d'Argento alla scrittrice e sceneggiatrice Edith Bruck, sopravvissuta alla deportazione, per Edith, emozionante testimonianza autobiografica sulla Shoah, da un'idea di Giovanna Boursier, con la regia di Michele Mally, fortemente voluto su La7 da Andrea Purgatori in uno degli ultimi numeri del suo Atlantide, e per Cinquina speciale Arte nastro al film Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione di Giovanni Troilo.
Premi speciali per il cinema del reale sono andati a Roma, santa e dannata, il viaggio nelle notti romane di Roberto D'Agostino, Marco Giusti e Daniele Ciprì e al film di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi Un altro domani, sulla violenza contro le donne indagata anche attraverso le voci degli uomini.
Completano il palmarès 2024 i riconoscimenti per il Miglior Docufilm, Enigma Rol di Anselma Dell'Olio, indagine sulla figura e gli straordinari poteri del sensitivo torinese che fu vicino a Federico Fellini, e per la Cultura, due premi speciali assegnati: a Lucio Amelio, film di Nicolangelo Gelormini che celebra il critico e gallerista grande protagonista della vita intellettuale napoletana, e a Oceano Canada, affettuoso 'director's cut' di Andrea Andermann di un viaggio alla scoperta del rapporto con la natura tanto caro a Ennio Flaiano che ne fu con lui autore e la cui nuova edizione è stata rimontata e trasmessa da Rai Cultura. Una menzione speciale, infine è stata assegnata a Bosco Martese di Fariborz Kamkari, che ricorda il primo scontro in campo aperto della Resistenza italiana contro l'esercito tedesco che riemerge nel documentario coprodotto da Adriana Chiesa Di Palma con l'Associazione Teramo Nostra guidata da Piero Chiarini. Sul palco anche i finalisti nelle tre cinquine. Ed è stato anche annunciato a Roma anche il Premio Valentina Pedicini in omaggio alla giovane regista prematuramente scomparsa: al film About Last Year scritto, diretto e interpretato da Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova. Presentato con successo - unico film italiano in concorso - alla Settimana della Critica all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, il documentario riceverà il premio a Palermo, in collaborazione con la sede del Centro Sperimentale di Cinematografia dedicato al documentario e diretto dalla regista e sceneggiatrice Costanza Quatriglio.
Gaber e il muro dei migranti vincono i Nastri per i documentari
Nel palmares Edith Bruck, Martone e Bellucci. Premiazione a Roma