(ANSA) - NEW YORK, 04 MAR - Alla vigilia degli Oscar di
domenica prossima, un op-ed sul New York Times prende di mira Io
Capitano: il film di Matteo Garrone sull'odissea di due cugini
senegalesi che sognano di emigrare in Italia "racconta solo
parte della storia", scrive sul quotidiano americano Richard
Braude, traduttore e attivista di Porco Rosso, una
organizzazione "laboratorio di idee antifasciste e antirazziste"
con base a Palermo.
"Non dovremmo perdere di vista il fatto che, a prescindere
dalla vittoria o meno del film agli Oscar, l'Italia continua a
imprigionare gente che meriterebbe invece di essere premiata",
scrive Braude.
Oltre mille stranieri sono attualmente incarcerati in Italia
per aver aiutato persone a attraversare i confini del Paese:
"Molti di loro sono arrivati nella stessa maniera del
protagonista di Io Capitano". Braude ricorda che il film di
Garrone è ispirato in parte alla storia di Fofana Amara, un
teenager della Guinea che ha evitato di poco di essere
condannato ad anni di prigione e che sta ancora scontando un
periodo di servizio comunitario: "Molti altri non sono stati
così fortunati". (ANSA).
Op-ed sul NYT, Io Capitano racconta solo una parte della storia
Garrone "non parla di quanto succede ai migranti dopo lo sbarco"