Cultura

Oscar, quello che non si è visto in televisione

Downey Jr snobba la stampa, Stone concede poco, Nolan con moglie

Redazione Ansa

(ANSA) - LOS ANGELES, 10 MAR - Per i vincitori che sono usciti dal Dolby Theatre con un Oscar in mano, la serata non è stata così facile come potrebbe sembrare. Dopo il discorso di accettazione del premio e prima del caviale, dello champagne e del banchetto del Governor's Ball, tutti i premiati avevano una piccola via crucis da percorrere: rispondere alle domande di una sala stampa con centinaia di giornalisti arrivati da ogni parte del mondo. La difficoltà non risiedeva solo nel rispondere a una pioggia di domande rivolte in un inglese dagli accenti più disparati, ma anche dal dover fronteggiare la confusione del grande stanzone contiguo teatro, dove i professionisti lavoravano dalle prime ore della mattina, spintonandosi di continuo e rischiando di rovesciare caffè o matcha latte sui computer altrui.
    Mentre i malcapitati cercavano di dare un senso al riconoscimento appena ottenuto con discorsi meno emozionati di quelli pronunciati al Dolby, i giornalisti dovevano anche seguire la cerimonia. Con un orecchio ascoltavano la conferenza stampa; con l'auricolare calzato nell'altro, seguivano i discorsi di Jimmy Kimmel e di chi accettava la statuetta. Si sono creati cortocircuiti piuttosto imbarazzanti. La rumorosa sala stampa a fine serata era un cimitero di Coca Zero e gamberoni in salsa cocktail abbandonati sui piatti. I vincitori delle categorie minori si sono rivelati più generosi dei grandi divi: Downey Jr. tanto istrionico sul palco, non si è nemmeno presentato, causando un coro di "Buu". Emma Stone è arrivata per ultima, ancora incredula e un po' svogliata, e nei pochi minuti concessi l'unica cosa che ha aggiunto al suo discorso di accettazione è che era riuscita a farsi ricucire il vestito dietro il palco. Nolan e la moglie-producer Emma Thomas hanno abbandonato per un attimo il loro aplomb britannico, mentre lei diceva: "Dobbiamo sostenere le donne che lavorano in quest'industria. Per Oppenheimer, abbiamo scelto donne fantastiche nella crew". In effetti, Jennifer Lame, migliore montatrice per il miglior film dell'anno secondo l'Academy, è la prima donna che vince in questa categoria dal 2015. Un gruppo di stenografe trascriveva le risposte, mentre tre archivisti rispondevano ai Trivial pursuit dei reporter. (ANSA).
   

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