Con quell'atmosfera languida e oziosa baciata dal sole italiano, la versione del 1999 de Il Talento di Mr.Ripley ha fatto la storia del cinema.
"Già mentre leggevo le sceneggiature, nella mia testa vedevo tutto in bianco e nero", ammette Clayton Townsend, uno dei produttori americani che insieme a Searchlight e all'italiano Enzo Sisti stanno dietro il progetto.
"Io, Steve (Zaillian, regista e scrittore degli otto episodi) e il direttore della fotografia Robert Elswit (premio oscar per Il Petroliere di Paul Thomas Anderson) non abbiamo mai vacillato sull'idea di Steve di girare in bianco e nero - prosegue la nota -. In questo modo, chi guarda si ritrova immediatamente nell'Italia di inizio anni '60 e nell'umore di un noir".
L'attore britannico Andrew Scott (Fleabag, Sherlock e, sul grande schermo, Estranei), interpreta il protagonista Tom Ripley, un abile e ambizioso truffatore, che viene assunto da un ricco industriale newyorchese per andare in Italia e riportare a casa suo figlio. Tom accetta e per lui comincia una spirale di inganni, frodi e omicidi.
Johnny Flynn (Lovesick, Emma o Stardust, dove ha interpretato David Bowie) interpreta Dickie Greenleaf, il ricco fannullone che Ripley sta cercando di riportare dal padre a New York, mentre Dakota Fanning (The Equalizer, The First Lady) è Marge Sherwood, l'affascinante ragazza di Dickie, la prima a sospettare che sotto l'affabilità di Tom si nascondano motivi più oscuri. Nel cast anche gli attori italiani Maurizio Lombardi e Margherita Buy.
Tutti gli episodi sono diretti e scritti da Steven Zaillian, sceneggiatore di Gangs of New York e The Irishman di Martin Scorsese; premio Oscar per Schindler's List e creatore della miniserie giudiziaria "The Night Of - Cos'è successo quella notte?", con John Turturro e Riz Ahmed. La storia si sviluppa tra Roma, Costiera Amalfitana, Capri, Napoli, Anzio, Palermo e Venezia. "Nel complesso, l'esperienza delle riprese in Italia è stata incredibilmente gratificante. Il talento degli attori, degli artigiani e dei tecnici è di altissimo livello", dice all'ANSA Townsend, che ha lavorato con Oliver Stone su Nato il quattro luglio, JFK, Natural born killers e più recentemente sulla saga di Fast and Furious e di The Equalizer. "Abbiamo girato in Italia 164 giorni sui 178 di lavorazione totali. Nei restanti 7 eravamo a New York. Abbiamo avuto bisogno di tante location per ricreare i vari ambienti dove si svolge la storia.
È stato un lavoro meticoloso per il team guidato dal direttore artistico David Gropman, ma ne è valsa la pena", aggiunge il produttore. (ANSA).
Netflix riporta Ripley sullo schermo ed è un vero noir
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