Cultura

Il coraggio di Blanche, manuale sull'amore tossico

Il film di Valerie Donzelli con protagonista Virginie Efira

Redazione Ansa

Il Coraggio di Blanche, film diretto da Valérie Donzelli, in sala dal 2 maggio con Movies Inspired, potrebbe essere il manifesto di tutto ciò che una donna deve sapere per evitare amori tossici con uomini sbagliati e potenzialmente violenti. E ancora di più di come sia lenta e apparentemente indolore, silenziosa e innocente la rete che questi stessi uomini stringono intorno alla donna per strangolarla prima che lei stessa se ne accorga.

Questa è appunto la storia di Blanche Renard (Virginie Efira), insegnante di liceo, che dopo aver incontrato Greg Lamoureux (Melvil Poupaud, visto ultimamente in Coup de Chance di Woody Allen), è convinta di aver trovato finalmente l'uomo della sua vita. Lo sposa, ha con lui due figli e tutto sembra andare apparentemente bene. Dopo un po' di tempo Greg però inizia a mostrare il suo lato possessivo, pericoloso e maniaco, la natura di chi deve controllare tutto. Per prima cosa la allontana dalla sua famiglia, dalla sua comfort zone, con il pretesto di un trasferimento di lavoro che in realtà non c'è affatto. La filosofia è: "Non ci serve nessuno, stiamo bene da soli". Di fatto i due si trasferiranno lontano dalla famiglia di Blanche e questo al solo scopo di isolare la donna. E così Blanche si ritrova lentamente coinvolta in una relazione tossica e morbosa, vergognandosi però di rivelare la vera natura del suo nuovo compagno anche per la paura di non essere creduta.

Il film, presentato al Festival di Cannes 2023 nella sezione Cannes Première e premiato con il César 2024 per la migliore sceneggiatura non originale di Valérie Donzelli e Audrey Diwan, è basato sul romanzo L'amore e le foreste (2014) di Eric Reinhardt, pubblicato in Italia da Salani, vincitore nel 2014 del Prix Renaudot des Lycéens e del Prix du Roman France Télévisions. "Leggendo il libro di Éric ho trovato interessante sia come ha descritto questo personaggio maschile tossico e i suoi meccanismi di manipolazione sia il personaggio di Blanche, una donna idealista che si lascia intrappolare perché crede talmente in questa storia d'amore da pensare che le cose si risolveranno. Anzi se la prende con se stessa continuando a sperare. Ma la scena che mi ha convinto a fare il film - dice la regista - è stata quella in cui Greg fa il suo mea culpa e finge di essere la vittima. Ho trovato affascinante vedere fino a che punto lui riesca a ribaltare la situazione per intrappolarla ancora di più". Per Valérie Donzelli - attrice, sceneggiatrice e regista francese conosciuta per film come La reine des pommes (2009), La guerra è dichiarata (2011) e Les grandes ondes (2013) - Il coraggio di Blanche è comunque un film 'mentale': "È infatti tutto visto dalla parte di Blanche e dallo sgretolamento della sua mente. Inizia perdendo ogni punto di riferimento. Quando sei succube di qualcuno, non sai più cosa pensare, non sai nemmeno più parlare, non sai nulla. L'unica cosa che resta a Blanche sono i suoi libri e il suo lavoro. E ovviamente i suoi figli, anche se condizionati da un padre manipolatore".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it