Los Angeles ha finalmente una mostra permanente dedicata alle origini di Hollywood. Per turisti e appassionati della storia del cinema era quasi impossibile rintracciare nella moderna metropoli americana le tracce di quel passato, risalente ad appena un secolo fa.
L'Academy Museum of Motion Pictures ha colmato questa lacuna, dedicando un intero piano dell'edificio progettato da Renzo Piano all'esibizione "Hollywoodland: Jewish Founders and the Making of a Movie Capital". L'esposizione ricostruisce la trasformazione della brulla, quasi disabitata piccola città californiana nel centro mondiale dell'industria dello spettacolo, ponendo l'accento sul contributo degli imprenditori ebrei che fondarono i primi grandi studi cinematografici.
"Gli immigrati ebrei, in fuga dai pogrom e dalla povertà in Europa, si riversarono nel Nuovo Mondo in cerca di sicurezza e opportunità migliori - ha spiegato la curatrice Dara Jaffe presentando la mostra -. Ma anche in America, non potevano inserirsi nei settori di alta classe o d'élite. All'inizio, il cinema era considerato un'industria di seconda categoria, di basso livello, e quindi per molti di loro fu il campo naturale in cui entrare, perché non presentava le barriere antisemite che avrebbero incontrato in molte altre professioni. La maggior parte dei fondatori di Hollywood faceva parte di questa ondata di immigrati ebrei, che seppe vedere nel nascente business cinematografico un'opportunità di migliorare il proprio status e di uscire dall'emarginazione. Quasi tutti mossero i primi passi nel settore aprendo delle sale di proiezione, per poi passare alla distribuzione e alla produzione", ha raccontato Jaffe.
Pensata come una grande esperienza immersiva con foto d'epoca, filmati e mappe, la mostra ricostruisce la nascita degli studios e delle otto Major: Universal, Fox - poi Twentieth Century Fox-, Paramount, United Artists, Warner Bros, Columbia, Metro Goldwyn Mayer e RKO. (ANSA).