Cultura

Matrimonio con Sorpresa, due consuoceri tutti da ridere

È scontro di classe tra Clavier e Bourdon nel film di Hervé

Redazione Ansa

Quando si tratta di commedia è difficile sbagliare se è targata Francia come nel caso di Matrimonio con Sorpresa di Julien Hervé, in sala dall'11 luglio con Europictures. Anche se va detto che la prima parte ha più carburante comico della seconda, insomma si ride di più. Questa la storia. In procinto di sposarsi, Alice (Chloé Coulloud) e François (Julien Pestel) decidono di riunire le loro due famiglie che più diverse non potrebbero essere, basta confrontare i loro cognomi: lei è una Bouvier Sauvage e lui un banalissimo Martin.

Ora i genitori di François vanno per la prima volta nella casa del loro futuro genero e scoprono, non senza meraviglia, che è un castello vero e proprio con tanto di enorme parco con annesse le vigne. A parte un po' di imbarazzo iniziale con la servitù e gli ambienti, non ci sarebbe nessun problema se i due promessi sposi non avessero pensato a un regalo originale, ma che si rivelerà esplosivo: un test del Dna per i loro genitori in modo che tutti possano scoprire le origini dei loro antenati. Che cosa succede se il tronfio e vanaglorioso Frédéric Bouvier Sauvage (uno scoppiettante Christian Clavier) scopre che il 15% delle sue origini non sono propriamente aristocratiche e che il padre di François, Gerard Martin (Didier Bourdon), concessionario ultra-nazionalista di Peugeot, ha per metà sangue tedesco, lui che odia a morte le Mercedes? E non finisce qui, anche Sylvie Testud (Nicole Martin, madre dello sposo) scoprirà un'inaspettata discendenza diretta dalla monarchia britannica e Marianne Denicourt (Catherine Bouvier Sauvage, consuocera) un 25% di sangue portoghese.

Julien Hervé dirige per la prima volta da solista (dopo il suo esordio con Looking for Teddy del 2018 e le numerose pellicole co-dirette con Philippe Mechelen) questa commedia famigliare con protagonisti due grandi della risata d'Oltralpe qui per la prima volta insieme: Didier Bourdon e Christian Clavier. "Ci sono cose personali e allo stesso tempo universali che possono essere sentite da tutti come un complesso sociale. È il principio del pesce fuori dall'acquario. Quello che mi interessava all'inizio - spiega il regista - è dire ai personaggi: guarda, non sei quello che credi di essere. Clavier e Bourdon incarnano persone che sono certamente molto francesi, ma non allo stesso livello sulla scala sociale. Hanno tante cose in comune, ma soprattutto enormi differenze. È stato interessante confrontare tutto questo anche con la passione per quelli che io chiamo i 'falsi cool'. Ai miei occhi - continua Julien Hervé - Christian e sua moglie Marianne Denicourt rappresentano esattamente questo: persone ben educate, ricche, colte che hanno tutto per essere simpatiche e generose, ma che hanno un grosso difetto: il figlio di un concessionario auto, (che considerano poco più di un meccanico) non credono sia adatto per la loro figlia! Mi fa ridere mescolare questo universo con quello di un'altra coppia meno viziata dalla vita e a cui si dice 'potresti non essere così in basso sulla scala sociale' e che a sua volta diventa snob in due secondi... È la natura umana e mi fa ridere".

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