(di Alessandra Magliaro)
(ANSA) - MARATEA, 28 LUG - Sarà un po' funereo ma a giudicare
dal successo si sta rivelando un grande investimento quello che
James Franco ha fatto con Paly Hollywood, la società di cui il
grande attore americano è co-fondatore e co-designer. Non
produce film ma streetwear con una chiara identità: mettono in
risalto il "ventre oscuro di Hollywood che è un posto così
strano e oscuro", come ha detto l'altro socio Kyle Lindgren
quando ad aprile ha presentato il marchio alla Milano Fashion
Week.
Un giorno di mare a Maratea con la compagna Izabel Pakzad
dopo aver partecipato alla finale del festival che ha reso
omaggio alla sua carriera cinematografica ultimamente anche in
Italia. La prossima settimana arriva sul set di Squali, l'opera
prima di Daniele Barbiero dal romanzo di Giacomo Mazzariol.
James Franco è Robert Price che contatta il giovane protagonista
Max (l'emergente Lorenzo Zurzolo), un giovane di 19 anni che ha
sviluppato una app. Dal loro incontro, che cambia i programmi
del ragazzo che era in procinto di partire per il viaggio post
maturità in Spagna con i suoi amici, decolla la storia. "Mi
piace lavorare in Italia - dice Franco - mi è piaciuto il
progetto di Squali e ho fiducia nell'esordio di Barbiero. Il
sogno? Incontrare Matteo Garrone per lavorare con lui. Del resto
alcuni dei miei registi preferiti di sempre sono italiani, è un
cinema che amo", aggiunge l'artista che a Napoli ha girato
qualche mese fa da protagonista il nuovo film di Claudio
Giovannesi, Hey Joe (una produzione Palomar, Vision
Distribution).
Una carriera un po' up and down quella di Franco che agli
inizi è stato Harry Osborn nella trilogia originale di
Spider-Man diretta da Sam Raimi, poi nel cult Spring Breaks di
Harmony Korine, mentre per l'estremo 127 ore di Aron Ralston nel
2010 è stato candidato anche all'Oscar. Per James Dean (cui ha
dedicato l'ormai famoso cappellino) ha un culto e quando nel
2001 l'ha interpretato per il film tv James Dean - La storia
vera ha vinto anche ai Golden Globe. Stesso premio qualche anno
dopo anche per The Disaster Artist. Autore di una raccolta di
racconti che prende il nome dalla città in cui è nato, Palo Alto
in California, James Franco è anche regista di corti,
documentari e lungometraggi (l'ultimo è Zeroville). "Da regista
ho acquisito una diversa prospettiva - dice - ed è stato molto
importante anche per il lavoro di attore. Prima facevo
performance per me, poi ho capito che dovevo farle per i film.
Insomma mi ha fatto crescere". Il suo percorso (incluse accuse
di molestie sessuali e frode nella scuola di recitazione, finite
con un patteggiamento di 2,2 milioni di dollari, nel 2021) è ad
un nuovo punto di svolta, in Italia. (ANSA).
James Franco, cinema e moda "con l'Italia nel cuore"
Dopo il film di Genovesi, è ora sul set di Squali con Zurzolo