(ANSA) - ROMA, 26 AGO - Sguardi d'autore verso un passato che
vive ancora. Star d'altri tempi la cui luce non ha mai smesso di
splendere, in dialogo con nuove stelle del grande schermo
italiano.
In quest'esposizione fotografica, organizzata dal Ministero
della Cultura e Archivio Luce Cinecittà e curata dal
Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e da Chiara
Sbarigia, Presidente di Cinecittà, si scopre la storia del
nostro cinema attraverso le immagini di otto grandi dive del
passato, da ammirare in scatti dell'Archivio Luce e altri
archivi storici. Oggi, otto attrici contemporanee, dopo aver
ricoperto il ruolo di madrine in passate edizione della Mostra
del Cinema, le reinterpretano vestite da importanti maison
italiane, attraverso gli scatti del fotografo Uli Weber,
celebrando così il valore del Made in Italy, in un intreccio più
che mai virtuoso fra moda, costume e cinema. Scenario degli
scatti di Weber non poteva che essere Cinecittà, luogo iconico e
simbolo del cinema italiano nel mondo, fulcro di storia e
contemporaneità che ha accolto le protagoniste dentro i suoi
mitici teatri di posa dove i maestri del cinema hanno girato - e
girano - le loro opere, nei grandi set all'aperto, nel suo parco
e nelle sue strutture espositive. Luoghi dove arte e spettacolo
del passato convivono con le grandi produzioni di oggi. Il fil
rouge fotografico accomuna così Silvana Mangano, interpretata da
Kasia Smutniak. E poi Sophia Loren, evocata da Caterina Murino,
Sonia Bergamasco nelle vesti di Alida Valli. Ma anche Stefania
Sandrelli rappresentata da Rocio Morales e Claudia Cardinale
interpretata da Serena Rossi. Il fascino di Virna Lisi, da
ritrovare in Vittoria Puccini, come l'incanto di Mariangela
Melato brilla negli occhi di Anna Foglietta. Terminando con lo
charme di Monica Vitti, tradotto in posa da Sveva Alviti,
madrina 2024.
"Il cinema incontra la fotografia, un connubio - afferma il
Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni - che segna un
ponte tra passato e presente con il talento a fare da filo
conduttore. Questo progetto mira, infatti, a raccontare al mondo
le straordinarie storie tutte italiane di alcune tra le
protagoniste del grande schermo di ieri e di oggi così come
catturate dall'obiettivo. Un percorso espositivo all'insegna
della continuità, che valorizza il nostro patrimonio disempre e
al contempo promuove gli artisti contemporanei".
«Tutte le mostre che ho curato hanno come fulcro l'Archivio
Luce. Assegnargli un ruolo centrale significa metterlo in
rapporto con la contemporaneità e i suoi talenti, come negli
scatti magistrali di Uli Weber alle madrine della Mostra del
Cinema di Venezia. Solo così si esprime pienamente il valore
testimoniale dell'archivio come luogo della riflessione e della
riscoperta» spiega Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà.
«Con i grandi del passato, invece di feticizzarli e ricordarli
nel solito modo retorico-celebrativo, bisogna dialogarci. In
questo dialogo serrato - aggiunge Sbarigia - fra le dive e le
madrine del nostro miglior cinema, che è anche un passaggio di
testimone generazionale, non si vuole solo evidenziare il legame
con una tradizione gloriosa, ma affermare una discendenza
diretta".
Completa il progetto un catalogo edito da Electa, MiC e Archivio
Luce Cinecittà, in doppia lingua italiano/inglese, con testi di
Lucia Borgonzoni, Chiara Sbarigia e Uli Weber. Con gli scatti di
Uli Weber e immagini degli Archivi: Luce, Magnum, Reporters &
Associati e Getty Images. (ANSA).
Dive, madrine e made in Italy, una mostra a Venezia
Viaggio al femminile da Loren a Sveva Alviti