Cultura

Regista georgiana a Venezia 'chiedo aiuto per il mio film'

Si prepara il ricorso contro il decreto d'urgenza

Redazione Ansa

(dell'inviata Alessandra Magliaro) (ANSA) - LIDO DI VENEZIA, 28 AGO - Rusudan Glurjidze, la regista georgiana di The Antique, bloccato ieri con un decreto d'urgenza alla vigilia dell'anteprima mondiale alle Giornate degli autori nell'ambito di Venezia 81 si appella alla comunità dei cineasti e chiede aiuto. Il produttore principale, secondo quanto si apprende, sta preparando un ricorso contro il decreto d'urgenza che, ufficialmente per una questione di copyright di sceneggiatura ma a quanto sembra invece per motivi politici, ha dato stop alle anteprime.
    "Ho appreso con dolore e ne sono ancora scioccata che il provvedimento di un giudice di Venezia sta impedendo di programmare il mio film. Questo è per me un vero dramma perché in questo modo il mio film rischia di non esistere, di diventare un fantasma prigioniero dei tribunali; ma sono ancor più angosciata perché in questo modo viene impedito di sapere cosa è accaduto al mio popolo. Io credo che un autore - è scritto in una lettera che la regista Glurjidze ha inviato ai direttori delle Giornate degli Autori e che l'ANSA ha potuto vedere - abbia il diritto di far sentire la propria voce, specie in un contesto di alta cultura come il più antico e prestigioso dei festival com'è la Mostra di Venezia, nel quadro di una prestigiosa sezione come le Giornate degli Autori che è sostenuta dalle associazioni degli autori cinematografici italiani".
    Certa che la sezione e le associazioni degli autori saranno al suo fianco chiede aiuto per "la mia battaglia per la libertà d'espressione. Trovo inaccettabile che una voce libera dell'arte cinematografica venga costretta a stare in silenzio e a non parlare nel suo modo più naturale: con le immagini e la storia che "Antikvari" racconta, una storia dolosamente vera purtroppo". Il film racconta gli eventi tragici che hanno colpito il popolo georgiano nel 2006. La storia si concentra sulle espulsioni illegali di massa dei cittadini georgiani da parte delle autorità russe, un episodio che ha segnato profondamente la vita della regista e dei suoi connazionali. Con la pellicola ambientata nella contemporanea San Pietroburgo, la Glurjidze non solo racconta un'esperienza personale, ma intende porre l'accento su questioni di rilevanza geopolitica e sulle relazioni instabili tra Georgia e Russia. Il 30 agosto al Lido potrebbe esserci un incontro con la stampa per raccontare il caso. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it