Cultura

Eleonora Duse soggiornò al Grand Hotel Venise,telegramma inedito

La scoperta nella mostra all'attuale sede del Consiglio veneto

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 18 SET - C'è anche Eleonora Duse, la più grande attrice di tutti i tempi, tra i "grandi" che abitarono il lussuoso Grand Hotel Venezia, oggi Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto. Lo rivela un telegramma del 29 agosto 1922, a firma della stessa Duse, che ne annuncia la permanenza per tre giorni, e aggiunto alla mostra dedicata all'antico albergo in riva al Canal Grande.
    Il Segretario generale del Consiglio regionale, Roberto Valente, ha annunciato oggi la nuova scoperta, nella mostra che si avvicina a superare i mille visitatori.
    "Ringrazio Fiorenzo Silvestri, imprenditore di San Zenone degli Ezzelini (Treviso) e appassionato collezionista dei memorabilia di Eleonora Duse, per aver condiviso con noi una rara immagine dell'attrice, ormai in età matura, e la minuta originale telegramma indirizzato all'avvocato Leopoldo Barduzzi, amico e legale di Gabriele D'Annunzio. Questo documento arricchisce un percorso espositivo solido e accurato sulla storia del più importante hotel di Venezia, fiore all'occhiello del marchio Ciga nel mondo. Ora è possibile attestare la presenza della 'divina' al Grand Hotel, proprio nell'anno in cui in tutta Italia si ricorda il centenario della sua scomparsa".
    Al "Grand Hotel de Venise" furono di casa sovrani e capi di stato, ministri e intellettuali, artisti e premi Nobel, divi dello spettacolo e aristocratici raffinati: oltre alla Duse, Luigi Pirandello, Marta Abba, Rabindranath Tagore. Probabile "ambasciatrice" del Grand Hotel verso la Duse fu l'amica Matilde Serao, legata all'attrice da una solida intesa emotiva e culturale.
    La mostra "Grand Hotel Venezia. Cent'anni, da hotel da sogno a sede istituzionale" si avvicina a raggiungere i mille visitatori, numero importante per una rassegna promossa da un organo legislativo in una sede istituzionale e aperta solo nei giorni feriali. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it