È giallo su Clint Eastwood: il 94enne premio Oscar per Gli Spietati e Million Dollar Baby ha disertato il tappeto rosso di Juror n.2, il suo 40/o film da regista e quello che, data l'età, potrebbe essere l'ultimo della sua carriera. Nessuna ragione è stata data per l'assenza dell'anziano cineasta alla proiezione di gala dell'American Film Institute. Juror n.2, costato circa 30 milioni di dollari, uscirà nelle sale il primo novembre: racconta il dramma interiore di un uomo che scopre di essere coinvolto personalmente nel processo di alto profilo per omicidio che da membro della giuria si trova a giudicare.
Sul red carpet dell'Afi Fest a Hollywood sono sfilati Nicholas Hoult, Toni Collette e J.K. Simmons, oltre alla figlia di Clint, Francesca Eastwood, che nel film ha un piccolo ruolo. Le star hanno reso omaggio a Eastwood: "È stato speciale lavorare con un'icona come lui", ha detto Hoult, nel 2002 il bambino di About a Boy e più di recente l'Imperatore Pietro Terzo nella serie The Great, mentre Collette, che al fianco di Hoult e di Hugh Grant lavorò in About a Boy, ha definito il regista "un essere umano veramente buono e molto solido". Applausi sono arrivati anche dalla critica: Deadline ha definito Juror n.2 il miglior film di Eastwood dai tempi di American Sniper (sei candidature agli Oscar e il campione di incassi del 2014) e "uno dei più convincenti drammi umani" della sua carriera. E' ancora più strana dunque l'assenza ingiustificata del regista che ha fatto temere per la sua salute. Il vecchio Clint è diventato famoso come attore nella "trilogia del dollaro" di Sergio Leone che negli anni Sessanta inaugurò la stagione degli "spaghetti western". "È molto triste che oggi non possa essere con noi", ha detto Hoult sul tappeto rosso.
Non tutti hanno pensato però a un problema medico, plausibile data l'età del cineasta ma anche alla luce della morte in luglio della sua compagna degli ultimi 10 anni Christina Sandera. C'è chi ha parlato invece di una protesta silenziosa contro la Warner. Secondo Variety la major, con cui Clint lavora da circa mezzo secolo, avrebbe deciso di "seppellire" Juror n.2 facendolo uscire in meno di 50 sale, un numero veramente limitato per uno studio di Hollywood. In realtà, come spiega la stessa rivista di spettacolo, il film doveva inizialmente debuttare esclusivamente in streaming: secondo Variety, tuttavia, la Warner non avrebbe optato per l'uscita limitata in vista di una possibile candidatura agli Oscar.
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