(ANSA) - NAPOLI, 09 DIC - "Napoli vista dall'alto sembra un
presepe. Non sai mai se è la città che imita il presepe o il
contrario".
Il docufilm (trailer su www.facebook.com/mastercinematv.it),
nato da un'idea del rettore Lucio d'Alessandro, all'interno del
progetto "L'arte presepiale come patrimonio immateriale della
città di Napoli", e realizzato con la regia di Gianfranco
Pannone, il montaggio di Sergio Scoppetta e lo storytelling
degli antropologi Marino Niola ed Elisabetta Moro, sarà
proiettato in anteprima nazionale mercoledì prossimo, 11
dicembre, alle 11 nella Sala degli Angeli del Suor Orsola
Benincasa.
"Napoli e il presepe - evidenzia Pannone - si fanno specchio
l'una con l'altro, mostrandoci, oltre il facile folklore, le
meraviglie della 'città porosa', che respira profondamente fin
dalle sue lontanissime origini, partecipando al brulichio di
genti d'ogni età prese dai loro commerci e in estatica preghiera
davanti ai suoi simboli religiosi". Nel docufilm, realizzato con
il sostegno di Scabec-Regione Campania con l'obiettivo di
promuovere e consolidare la connessione tra il patrimonio
culturale e il sistema turistico regionale, il viaggio nella
città presepe comincia dalla Certosa di San Martino e dal
presepe con i pastori del Settecento di Michele Cuciniello e poi
scende fin giù nelle viscere della città, passando per
Spaccanapoli, per approdare alle bancarelle degli artigiani di
San Gregorio Armeno. "Un viaggio nel quale lo spettatore - si
sottolinea - viene condotto con la sapiente guida di Marino
Niola ed Elisabetta Moro impegnati a dissertare tra il serio e
il faceto su miti, riti e storie dell'arte presepiale
napoletana". "A rendere davvero popolare il presepe - afferma
Niola - è la sua 'domesticazione'. Tale processo di
privatizzazione familiare comporta una crescente autonomia
ideativa e costruttiva che è all'origine di una crescita
progressiva di figure non più esclusivamente di carattere
religioso. Da oggetto esclusivamente religioso, la
rappresentazione della nascita di Cristo diventa un teatro del
sacro, una scenografia di moltitudini dove si fondono e si
confondono soggetti sacri e soggetti profani. Di questo
passaggio l'esempio più noto ed estremo è quello di Napoli dove
la Buona Novella prende una caratterizzazione cittadina,
folklorica, ambientale, spettacolare, in cui la dimensione
sociale finisce per soverchiare quella religiosa". Per celebrare
la decima edizione del Master in Cinema e Televisione (che tiene
aperte le iscrizioni fino all'8 gennaio) dopo la proiezione del
docufilm ci sarà un incontro con il produttore Nicola Giuliano,
premio Oscar per "La grande bellezza". (ANSA).
'Gesù a Spaccanapoli', ecco docufilm del Suor Orsola Benincasa
Nell'Ateneo la proiezione in anteprima nazionale l'11 dicembre