(ANSA) - ROMA, 10 DIC - C'è un grande patrimonio audiovisivo
introvabile in Italia. Opere cinematografiche disperse, perché
fuori commercio, e 'orfane', ossia di cui non si riesce a
trovare il detentore di diritti.
Il meccanismo di funzionamento delle norme prevede che il
distributore interessato a rimettere in commercio un film
disperso e che non riesce a rintracciare il titolare dei diritti
possa rivolgersi agli autori dell'opera, i quali possono
concedere la possibile licenza. Se si trova un accordo, il
prodotto viene rimesso in circolazione, ma se non si riuscissero
a trovare gli autori o i loro eredi a sostituirli può
intervenire la Siae, tramite una licenza collettiva estesa (a
meno che gli autori o i loro eredi non ricompaiano e decidano di
revocare il consenso). Un'iniziativa che per Marzano è
"allineata con l'approccio che ormai da anni segue l'Unione
Europea, ossia quello di favorire la rimessa in circolazione di
opere fuori commercio".
Luciana Migliavacca, presidente di Univideo, ha spiegato che
"come editori audiovisivi intendiamo impegnarci insieme alle
Istituzioni per superare tutte quelle barriere che rendono
complesso non solo rieditare, ma avere legittimamente i diritti
per poterlo fare e commercializzare".
Il tema del recupero di questi film si ricollega anche a
quello della lotta alla pirateria, di cui ha parlato anche la
commissaria Agcom Laura Aria, che ha poi raccontato ai ragazzi
la storia delle politiche pubbliche su cinema e audiovisivo, il
cui sostegno "la nostra Costituzione affida alla Repubblica".
Si è anche discusso dell'importanza "per le nuove generazioni
di riscoprire, attraverso il supporto fisico, la bellezza di una
pellicola di vecchia data", come ha ribadito Migliavacca,
secondo cui in futuro "dovremo tornare ai dvd" e all'esperienza
di visione da loro rappresentata. Alla provocazione, arrivata da
uno studente nel pubblico, su quanto possa essere
"economicamente difficile" per i ragazzi scegliere il supporto
fisico rispetto allo streaming, la presidente di Univideo ha
risposto dicendo che per loro ci sono anche strumenti come
18app. Su questo si è trovata d'accordo anche Valentina Grippo,
vicepresidente della commissione Cultura della Camera, che ha
aggiunto: "anch'io spesso mi interrogo su quanto il supporto
attraverso cui fruiamo del prodotto culturale faccia la
differenza nella percezione del prodotto culturale. Ma è un
valore culturale anche avere la proprietà del prodotto, poter
godere del supporto fisico". (ANSA).
Univideo presenta una soluzione per il recupero di film 'orfani'
Migliavacca, 'per riscoprire bellezza delle vecchie pellicole'