Cultura

Da Chaplin a The Palace, un Capodanno per cinefili

Fra tradizione e sorprese, guida ai film ambientati a fine anno

Redazione Ansa

(di Giorgio Gosetti) (ANSA) - ROMA, 28 DIC - Nei giorni delle feste il cinema rimane l'appuntamento principe, come confermano gli incassi delle sale in questi giorni. Ma nel diluvio di offerte televisive che accompagnano il Capodanno può essere stimolante cercare, magari con l'aiuto delle piattaforme, qualche proposta alternativa ambientata proprio alla fine dell'anno.
    - LA FEBBRE DELL'ORO di e con Charlie Chaplin. Girato nel 1925 e poi "rinfrescato" dalla colonna sonora voluta dallo stesso Chaplin, segna il ritorno di Charlot, l'amato omino dalle mille disgrazie cui fa fronte sempre col sorriso. Qui è un cercatore d'oro nel gelo del Klondike che si difende da compagni senza scrupoli, fa amicizia col gigantesco Giacomone, trova l'amore nella notte di Capodanno.
    - RISATE DI GIOIA di Mario Monicelli (1960). Viene dalla penna di Alberto Moravia l'unico film in cui divisero la scena Anna Magnani e Totò. In una ridda di veglioni dal gusto amaro, incrociano i loro destini Gioia (la bionda Magnani che si arrabatta come "generica" a Cinecittà) e il timido Umberto, detto Infortunio, che fa da spalla al ladro Lello (Ben Gazzara) e cerca senza successo di derubare gli invitati alle feste. Per un malinteso, all'alba, Gioia finirà in carcere, ma all'uscita troverà Umberto ad aspettarla.
    - L'APPARTAMENTO di Billy Wilder (1960). Non risparmia nessuno la commedia amara di C.C. Baxter, timido impiegato di una grande compagnia d'assicurazioni, costretto a cedere casa ai superiori per i loro incontri clandestini, innamorato senza speranza della collega Fran che sceglie proprio il suo appartamento per tentare il suicidio dopo una delusione d'amore.
    Un capolavoro di satira e romanticismo con Jack Lemmon e Shirley MacLaine.
    - CAROL di Todd Haynes (2015). Ambientato nell'America degli anni '50, interpretato da Cate Blanchett e Rooney Mara in stato di grazia e tratto da un raro romanzo sentimentale di Patricia Highsmith, è la più bella storia d'amore al femminile apparsa sullo schermo. La bellissima Carol Aird sta uscendo da un difficile divorzio quando incontra la giovane fotografa Therese e se ne innamora senza riserve, incurante dei pregiudizi della buona società. Rimarrà sola alla fine, ma la loro notte d'amore l'ultima sera dell'anno rimarrà un ricordo indelebile.
    - FANTOZZI di Luciano Salce (1975). Capostipite della celebre saga che ci restituisce la risata delle "slapstick comedies" pur con un sottofondo di critica sociale che vede un maestro in Paolo Villaggio. Tutti ricordano l'insuperabile "polentata" a Courmayeur che ha nel ragionier Fantozzi lo sfortunato protagonista, ma in realtà il fatidico veglione si svolge qualche tempo prima in un gelido scantinato: la festa aziendale è organizzata dal collega Filini e si conclude con la distruzione della Bianchina di Fantozzi.
    - HARRY TI PRESENTO SALLY di Rob Reiner (1989). Nel genere delle commedie romantiche il duetto tra Billy Crystal e Meg Ryan ha sempre un posto d'onore grazie alla scintillante sceneggiatura di Nora Ephron e all'alchimia dei due protagonisti. Attraverso un decennio d'amicizia, amore, baruffe e riconciliazioni, Harry e Sally percorrono quel tratto di vita che fa scoprire a entrambi il senso della vita e si conclude con un bacio appassionato all'alba della fatidica notte.
    - STRANGE DAYS di Kathryn Bigelow (1995). Titolo esemplare della fantascienza distopica, ambientato nella notte di capodanno del 2000, quando lo spacciatore ed ex poliziotto Larry Nero e la prostituta Iris si baceranno al termine di una disperata caccia all'uomo che li vede prede ma anche testimoni chiave di un delitto. Non è solo un trionfo di effetti speciali, ma la conferma del talento di una grande regista e di due attori allora non ancora diventati star: Ralph Fiennes e Angela Bassett. Produce James Cameron e se ne avverte l'impronta.
    - L'ULTIMO CAPODANNO di Marco Risi (1998). Anche l'Italia sfodera una tragicommedia futuribile nel segno della generazione letteraria dei "Cannibali", allora capeggiata da Aldo Nove e Niccolò Ammanniti (autore del racconto ispiratore del film).
    Storia corale con improbabili protagonisti le cui vite si intrecciano a capodanno con tinte grottesche e finale apocalittico. A rivederlo oggi è un autentico pantheon di volti famosi, dalla bellissima Monica Bellucci a Claudio Santamaria, da Alessandro Haber a Ricky Memphis, Marco Giallini, Francesca D'Aloja, Antonella Steni. E non mancano personaggi inattesi come Iva Zanicchi, Beppe Fiorello, Adriano Pappalardo.
    - IL DIARIO DI BRIDGET JONES di Sharon McGuire (2001). Si torna a sorridere con le sfortunate vicissitudini della goffa Bridget, in cerca d'amore e finalmente premiata dal bacio di Colin Firth dopo uno sfortunato flirt con il donnaiolo Hugh Grant cominciato proprio sotto il vischio. Film prediletto dai trentenni insicuri e scelto spesso per un sorriso durante le feste, deve tutto all'energia contagiosa di Renée Zellweger.
    - HIGH SCHOOL MUSICAL di Kenny Ortega (2006). Un musical che si adatta alle regole del rock & pop con Zac Efron pronto a diventare un divo generazionale: la struttura è quella di Romeo e Giulietta, ma i numeri di ballo sono mozzafiato e tutto comincia con un bacio galeotto al veglione del college.
    - IL FILO NASCOSTO di Paul Thomas Anderson (2017). Non è certo un titolo rassicurante ma l'appassionato di cinema riconoscerà la maestria del regista nella tormentata storia d'amore dello stilista Daniel Day-Lewis e della sua prediletta Alma (Vicky Krieps) che ne sarà vittima e carnefice anche in una pericolosa cena di fine d'anno. Da vedere.
    - L'AMORE NON VA IN VACANZA di Nancy Meyers (2006). Destini incrociati per le solitudini di Kate Winslet e Cameron Diaz, in cerca d'amore tra America e Inghilterra, ma destinate a trovare il compagno ideale proprio alla fine dell'anno. Commedia romantica con cast affiatato e sceneggiatura senza sorprese.
    - THE PALACE di Roman Polanski (2023). Sorprende invece l'ultima regia del grande autore polacco, memore di un terribile capodanno vissuto in un grande albergo svizzero e qui rievocato in una farsa degna del grand guignol. Ad alcuni il film ha ricordato le scenette dei cinepanettoni, ma il graffio feroce del regista mette tutti alla berlina, sfoderando per il veglione dei ricchi un campionario umano degno dello zoo. (ANSA).
   

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