Cultura

Avati, Intelligenza artificiale non deve far paura ai creativi

Il regista al Forum di Ischia Global: "Si alzerà il livello"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 09 LUG - "Le persone veramente creative non devono avere nessuna paura, perché sanno che la creatività la devono al dolore, al senso di inadeguatezza, alla vulnerabilità, tutte cose che l'intelligenza artificiale non produce". Il regista Pupi Avati lo ha detto all'apertura del Forum "Cinema, Music and Artificial Intelligence: What is the Deal?" al 21esimo Ischia Global Film and Music Festival che si interroga quest'anno sui rischi per la creatività artistica, che potrebbe essere 'sostituita' dall'uso spinto della tecnologia, e su tematiche come il diritto d'autore e le rivendicazioni degli sceneggiatori di Hollywood.
    "L'Intelligenza artificiale è assertiva, è qualche cosa che obbedisce a delle regole che sono primarie - riflette il regista bolognese premiato a Ischia 'nel nome di Truman Capote', lo scrittore americano che tanto amò l'isola verde - quindi chi dovrà aver paura? Io sono certo che ci sarà una grande selezione. I mestieranti, quelli che applicano le tecniche, ecco questi probabilmente dovranno rivedere le loro posizioni. Chi non avrà un mondo da raccontare, uno sguardo, una calligrafia, un tono voce, potrà tornare probabilmente a fare l'impiegato banca" dice con ironia. "Rischi per la libertà intellettuale? Quando parlo di selezione, penso soprattutto alla committenza. Il problema non è tanto infatti chi esegue ma chi commissiona le cose, l'abbiamo capito, soprattutto nel nostro paese questa committenza spesso non è all'altezza di quello che fa. Esprime un ruolo e potere nei riguardi di qualche cosa che non conosce. Sabino Cassese dice una cosa meravigliosa: gli incompetenti al potere. Ecco, con l'intelligenza artificiale ci sarà grande selezione perché gli incompetenti non riusciranno più ad essere all'altezza di questo tipo di interlocuzione. Insomma, si alzerà di livello". (ANSA).
   

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