Cultura

Giuli alla Buchmesse: 'La cultura non si conta ma si pesa'

Il ministro: 'Il sostegno alle biblioteche di prossimità sarà il mio primo atto amministrativo'

Redazione Ansa

"Siamo convinti, nonostante i tempestosi danni economici in tutto il mondo che la cultura sia un pilastro moltiplicatore di ricchezza. Come per il cinema e le arti in generale la cultura non si conta ma si pesa, ha un valore inestimabile" Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli all'inaugurazione dello Stand Collettivo italiano alla Buchmesse.


    Tra i buoni propositi "resistere affinché la cultura resti al centro dei finanziamenti pubblici dei nostri governi. Lo ho già detto in Parlamento, il ministero della cultura deve lavorare per aiutare l'editoria, le biblioteche, luoghi dove chi non ha possibilità può trovare un presidio a disposizione. Il mio primo atto amministrativo sarà dare sostegno alle biblioteche di prossimità. La mia intenzione è studiare misure di incentivo alla lettura finanziandola per esempio con maggiori introiti derivanti dall'eccezionale crescita degli ingressi nei luoghi della cultura. Bisogna entrare in una logica diversa da quella della contrapposizione fra la gratuità e il profitto. Tutto ciò che nella cultura genera profitto deve essere reinvestito" ha detto il ministro Giuli.


    "La Carta Cultura Giovani e la Carta Merito hanno dato buona prova. E' una delle innumerevoli eredità che ho trovato sulla mia scrivania grazie al lavoro del ministro Sangiuliano.
    Dobbiamo fare di più per raggiungere tutto il bacino dei beneficiari. Siamo qui anche per dire cento e mille volte che siamo a fianco della case editrici e della loro crescita sul mercato internazionale. Un settore che mostra ottima salute e che patisce i ritardi e le decisioni della politica" ha sottolineato. "Spesso un tavolo al quale sedersi, un confronto ben fissato, sono meglio di tante parole vane. Il ministero della Cultura è un interlocutore stabile, pieno di ottime intenzioni. Ricominciamo un dialogo in una circostanza di prima grandezza. L'occasione è irripetibile. È il momento di dialogare. Dovremmo essere uniti in una coerenza di fondo per le sfide che ci attendono" ha detto il ministro della Cultura.

   

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