Prima di tutto Francesco Piccolo è contento che sia finito il tormentone del "superfavorito". E ora che ha in mano la vittoria del Premio Strega 2014 con il suo memoir sulla fine del comunismo italiano 'Il desiderio di essere come tutti' (Einaudi) è contento ma dispiaciuto per Antonio Scurati, arrivato secondo sul filo di lana per la seconda volta.
Scurati: 'Un uomo deve battersi per ciò in cui crede'
"Un uomo deve battersi per ciò in cui crede, non importa se vincerà o perderà. Il mio è un romanzo sulla figura del padre e da padre io questo insegnerò a mia figlia". Antonio Scurati, il giorno dopo la proclamazione del vincitore del Premio Strega 2014 parla così del significato della vittoria. Lui ha sfiorato per due volte quella del più ambito premio letterario italiano andato in questa edizione a Francesco Piccolo (140 voti) che lo ha superato per 5 voti e nel 2009 a Tiziano Scarpa che prese un voto più di lui. "Siamo andati a un passo dalla vittoria contro ogni pronostico e ne siamo fieri" dice all'ANSA lo scrittore. "Tutti giudicavano quella contro Piccolo una battaglia già perduta ma io credevo e credo nel mio romanzo e ho deciso di combatterla in ogni caso" sottolinea Scurati parlando del suo libro 'Il padre infedele'(Bompiani) presentato allo Strega da Umberto Eco e Walter Siti, in cui racconta cosa significa essere padre oggi. "Nessun rimpianto, nessun risentimento. Solo le mie congratulazioni al vincitore che è un amico e uno scrittore di molti talenti" afferma mostrando di aver affrontato con un nuovo spirito, lontano anni luce dalle polemiche che seguirono l'edizione del 2009, questa nuova gara che ha combattuto con coraggio fino all'ultimo. "Forse - continua - allargando lo sguardo, un rimpianto c'è: rimpiango che per gli scrittori, oggi in Italia, non ci siano arene sociali e politiche più ampie e importanti del Ninfeo di Villa Giulia in cui battersi e anche cause più degne di un premio letterario". Ma, spiega lo scrittore, "io credo nella letteratura, nel suo enorme valore umano. Contano i libri, la loro forza di rigenerazione dell'umano. Una forza che si scolpisce nel tempo. Al confronto, i premi sono aria e polvere, vanità di vanità. Ma tutti noi siamo impastati di entrambe le cose"