Fino a qualche tempo fa i giornalisti morivano nei teatri di guerra, nei Paesi in conflitto, ora vengono uccisi se denunciano fatti politici, criminalità e corruzione. Le uccisioni sono aumentate del 18 per cento nel mondo nel quinquennio 2014-2018 rispetto ai cinque anni precedenti, e il 55% degli omicidi ha avuto luogo in Paesi "in pace".
L'indagine segnala che i Paesi con il più alto tasso di vittime tra i giornalisti sono gli Stati Arabi, seguiti da America Latina, Caraibi e Asia, e che a essere presi di mira sono sempre più spesso i giornalisti che si occupano di fatti politici, criminalità e corruzione. Negli ultimi anni, inoltre secondo l'indagine, i giornalisti e i professionisti dei media hanno visto aumentare e peggiorare gli attacchi alla loro sicurezza fisica. Il loro lavoro è sempre più ostacolato da minacce di perseguimento penale, arresti, detenzione, negazione dell'accesso alle informazioni, mancanza di indagini e procedimenti penali per reati nei loro confronti. Nel rapporto l''Unesco, registra tuttavia un calo del numero di omicidi nei primi 10 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 44 omicidi di giornalisti segnalati al 30 ottobre 2019, rispetto ai 90 della stessa data del 2018. Resta comunque preoccupante, come ha sottolineato il Segretario Generale dell'Onu, Antonio Guterres che crescono gli attacchi contro le donne giornalista:''le più esposte alla violenza di genere, alle espressioni di odio a sfondo sessuale alle minacce e aggressioni sessuali''.
''Quando i giornalisti sono presi di mira, la società nel suo complesso paga il prezzo'' ha dichiarato Guterres. "Se non riusciamo a proteggerli, sarà estremamente difficile per noi rimanere informati e contribuire al processo decisionale. Se i giornalisti non riescono a fare il loro lavoro in sicurezza, il mondo di domani sarà segnato da confusione e disinformazione", ha aggiunto. Infine, ha detto''senza libertà d'espressione e media liberi sarà impossibile far progredire la democrazia e raggiungere gli obiettivi di sviluppo durevole che ci siamo preposti''.
''Nel corso degli ultimi dieci anni - ha ricordato il direttore generale dell'Unesco, Audrey Azoulay in un messaggio diffuso in occasione della Giornata internazionale - sono stati 881 i giornalisti assassinati solo per aver detto la verità. E dall'inizio del 2019 già 44 hanno perso la vita''."L'Unesco è impegnata a rendere conto di tutti coloro che mettono in pericolo i giornalisti, coloro che uccidono i giornalisti e tutti coloro che non fanno nulla per fermare questa violenza"."La morte di un giornalista non dovrebbe mai significare la fine della ricerca della verità", ha aggiunto.
Per questo in occasione della Giornata mondiale contro i crimini in danno dei giornalisti l'Onu ha rivolto un appello ai Paesi membri perchè ''difendano i rappresentanti della stampa, la verità e la giustizia''.
Report Unesco, in 5 anni +18% giornalisi uccisi
.Sassoli, non c'è democrazia senza libertà stampa