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Piero Terracina, una vita travolta dalla Shoah

Esce Senza perdere la dignità di Elisa Guida

Senza perdere la dignità di Elisa Guida, biografia di Piero Terracina

Redazione Ansa

Una storia degli ebrei italiani e di quelli di Roma in particolare raccontata attraverso la testimonianza di Piero Terracina, deportato ad Auschwitz a 15 anni e unico sopravvissuto di una grande famiglia. Elisa Guida, storica e socia fondatrice dell'Associazione Arte in Memoria (pietre d'inciampo a Roma), ha scritto questo volume per mantenere una promessa fatta a Terracina, mancato poco più di un anno fa a 90 anni e raccontare l'esperienza di una famiglia "normale" travolta dalla storia. C'è la vita prima delle leggi razziali e poi quella prima della guerra, l'esclusione dalla scuola e il tentativo di una vita il quanto più possibile serena nonostante le limitazioni imposte agli ebrei. E c'è la vita dopo l'arrivo dei nazisti a Roma con l'arresto dopo essere scampato alla razzia del 16 ottobre 1943, il 7 aprile del 1944, meno di due mesi prima della liberazione di Roma. E' deportato a Fossoli e poi ad Auschwitz con i genitori, due fratelli, una sorella, uno zio e il nonno. Torna da solo e prova a ricostruire la sua seconda vita basandosi sul lavoro e sugli affetti rimasti. Per decenni non racconta nulla della sua esperienza, poi trova nella parola la ragione della sopravvivenza e diventa uno dei più impegnati testimoni della Shoah in Italia. «Ho ricordato», immaginava di rispondere a Dio, semmai gli avesse chiesto che cosa avesse fatto di importante sulla Terra. "Senza perdere la dignità" - spiega l'autrice - vuole ricordare le parole del padre di Piero, Giovanni: "Possono succedere cose tremende, disse ai ragazzi appena arrestati, voi non perdete mai la dignità".

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