Nella Giornata Mondiale della Poesia, quest'anno è difficile sfuggire al ricordo di Dante Alighieri, di cui si stanno celebrando i 700 anni dalla morte a Ravenna nel 1321. Le letture della Divina Commedia pubbliche e tv realizzate da Gassman a Sermonti, da Albertazzi a Benigni hanno certo reso più familiare il suono e la vitalità coinvolgente delle terzine del poema sulle quali la scuola aveva per molti messo ipoteche non facili da sciogliere. Per questo si spera che nelle iniziative in programma sulle grandi celebrazioni per i 700 anni dalla sua morte non prevalga l'ufficialità e l'accademismo, ma siano l'occasione per riuscire a avvicinare le tre cantiche e almeno i sonetti principali alla comprensione del pubblico più vasto. In questo senso, lasciando da parte i saggi più alti, va per fortuna buona parte delle uscite degli ultimi mesi, di cui ricordiamo alcuni titoli principali.
ALESSANDRO BARBERO, ''DANTE'' (LATERZA, pp. 362 - 20,00 euro) - Una biografia che si apre, con bel taglio narrativo (pregio di questo storico anche scrittore e vincitore di un Premio Strega), raccontando la battaglia di Campaldino dell'11 giugno 1289, cui il poeta partecipò in qualità di cavaliere ghibellino. E' la scelta di ricostruire la storia dell'uomo Dante inseguendo i documenti e le testimonianze attendibili, che lasciano comunque molti vuoti. Ecco la prima parte della sua esistenza, gli anni agiati di proprietario terriero in una Firenze viva e ricca ma divisa da lotte tra fazioni, con l'amore per Bice dei Portinari, gli affari, la vita di contrada. Poi la seconda, seguita alla sua cacciata da Firenze con l'accusa di ''baratteria'' (peculato): anni agitati e difficili da ricostruire nel suo passare da signore in signore finché cade ogni illusione di poter tornare. Barbero ci racconta storia e vita, grandezza e miserie di un uomo del medioevo, tanto da farcelo sentire più vicino, ma che fu capace di tradurre le proprie gioie e i propri patimenti in grandissima poesia.
ALDO CAZZULLO, ''A RIVEDER LE STELLE'' (MONDADORI, pp. 288 - 18,00 euro) - La storia del ''poeta che inventò l'Italia'', come recita il sottotitolo, e scopre nella sua poesia e soprattutto la lingua la nascita dell'identità italiana, con tutti i suoi pregi e difetti. ''Dante ama una donna che non c'è più, e una patria che non c'è ancora. Una patria che, oggi noi lo sappiamo, nasce con lui'' scrive sin dall'inizio il giornalista del Corriere, guidandoci tra tante citazioni, notazioni, riflessioni e associazioni rivelatorie a sentire come con lui e la Commedia la nascita di una lingua trovi una propria consistenza e forza, si faccia vita e storia. In quei versi è tutto un paese, unico perché nato appunto da cultura e bellezza e ce lo fa scoprire ricostruendo appassionatamente, verso dopo verso, l'avventuroso viaggio dantesco all'Inferno, che diventa anche un viaggio attraverso tutta l'Italia, il ''bel paese'' come lo definisce, da Scilla e Cariddi al Garda, assieme a personaggi ancora emblematici che ben conosciamo, da Paolo e Francesca al conte Ugolino o Ulisse.
GIULIO FERRONI, ''L'ITALIA DI DANTE'' (LA NAVE DI TESEO, pp. 1128 - 30,00 euro) - Libro affascinante di un grande studioso che porta nel suo viaggio nella Commedia di Dante tutta la sua passione civile e crea un gioco che è una sfida intellettuale, ma dai risultati sorprendenti. Ferroni mette a confronto personaggi, avvenimenti, idee delle tre Cantiche, analizzate nei particolari, col mondo dei nostri giorni. Da una parte quindi il cosmo della Commedia, il sapere totale e definito medioevale, e dall'altra il nostro odierno, globalizzato, di valori, sensi e fini sempre più sfuggenti. Una lettura articolata, documentata e pessimista ma non disperata, ché nasce da un amore per il nostro paese che suscita la necessità di una denunzia, per poter ipotizzare una reazione e cultura che torni davvero a essere sostanzialmente e impietosamente critica dei suoi contemporanei, come fu Dante.
MARCO SANTAGATA, ''LE DONNE DI DANTE'' (IL MULINO, pp. 240 - 38,00 euro) - Studioso di dante e Petrarca, ma anche narratore vincitore di un Campiello, ricostruisce e ci racconta da par suo con passione e rigore le donne del sommo poeta, dalla madre e quelle della sua famiglia sino alle altre che sono per le vie di Firenze, Beatrice in testa 'venuta da cielo in terra a miracol mostrare'', alla misteriosa destinataria delle ''rime petrose'', sino a quelle ritratte nei suoi versi, a Francesca che si fa illudere dal libro galeotto e finirà male come Emma Bovary secoli dopo.
PIERO TRELLINI, ''DANTEIDE'' (BOMPIANI, pp. 578 - 20,00 euro) - Dante è stato usato anche come personaggio di romanzi, da quelli gialli oramai noti di Giulio Leoni che ne hanno fatto un detective sino a quest'ultimo di Trellini che è assieme una bella biografia critica, ricca di curiosità storiche e rimandi che ci introduce a vita e opere, e dall'altra un'invenzione pretestuosa con personaggi veri, che prende le mosse dalle celebrazioni del 1865 (600 dalla nascita del poeta) per ricordare la scoperta dei suoi resti e raccontarne le vicende, assieme, tra gli altri, a quelle del sindaco di Ravenna, imparentato alla lontana coi Bonaparte, e un professore allievo di Carducci e focoso repubblicano.
Insomma, Dante è figura centrale e fondante della nostra storia, uno dei nomi che fanno grande la cultura italiana nel mondo, e quindi torna di continuo, è punto di partenza per studi, invenzioni, excursus, come quello di Nicola Bultrini, ''Con Dante in esilio'' (Ares, pp. 176 - 16,00 euro) che ripercorre le testimonianze di quanti, italiani e no, famosi (Guareschi o Gadda) o semplici prigionieri, si sono affidati ai suoi versi per non vivere come bruti l'esperienza atroce della reclusione. Anche questo un invito a scoprire la forza che ancora sa trasmetterci questo poeta con una delle varie edizioni della Commedia, una delle quali sta uscendo anche in edicola, a cura della Società Dantesca Italiana.
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