(ANSA) - ROMA, 06 APR - A 70 anni dalla prima uscita la
Rivista 'il Mulino' si rinnova completamente. Il primo numero
del Quindicinale di informazione culturale e universitaria
veniva stampato il 25 aprile 1951 a Bologna e da allora non ha
mai sospeso le pubblicazioni.
Sempre rimasta fedele alla sua promessa incisa all'articolo 2
dell'omonima Associazione, quella di un impegno "non episodico"
di studio, comprensione e influenza nella sfera pubblica, la
Rivista, fondata dai giovani studenti bolognesi, di estrazione e
cultura molto diverse, Fabio Luca Cavazza, Luigi Pedrazzi, Pier
Luigi Contessi, Antonio Santucci, Nicola Matteucci, Gianluigi
Degli Esposti e Federico Mancini, deve il suo nome al romanzo Il
mulino del Po di Bacchelli dove ingranaggi e lavoro, mani e
farine sono una metafora di pluralismo, costituzione e
democrazia. "È nella fedeltà a questa idea di fondo - ricorda
il vicedirettore Bruno Simili - che oggi, nel suo settantesimo
compleanno, 'il Mulino' si rinnova: con un nuovo trimestrale di
approfondimento e un sito che teniamo open proprio perché
vogliamo sia un luogo di incontro tra le generazioni, le culture
e i pensieri vivi del nostro Paese. Le redattrici e i redattori
nominati dalla nuova direzione sono nati tra la metà degli
Ottanta e dei Novanta. Per loro il Mulino è un catalogo che li
ha formati durante gli studi: raccogliamo oggi la semina dei
fondatori".
Il primo numero dell'anno è dedicato a 'Guarire le nostre
democrazie'. "La Rivista il Mulino è una storia repubblicana -
prosegue il direttore Mario Ricciardi -, continuiamo a scriverla
perché crediamo che ce ne sia più che mai bisogno. Con nuovi
strumenti e nuove forme continueremo a essere quello che siamo
sempre stati: una rivista di politica e di cultura con la testa
nei problemi della contemporaneità, una palestra per le nuove
generazioni". In 70 anni 'il Mulino' ha cresciuto lettori,
scrittori, cittadini, politici, ha mutato formati, periodicità,
direttori. Ha cambiato proprietari e investitori, come nel 1964
quando gli industriali bolognesi che avevano finanziato quella
che oggi chiameremmo la start-up si sfilarono, costringendo a
scovare altre risorse e ad affidare la testata e la casa
editrice, nata nel 1954, a un'Associazione di liberi
intellettuali. Ancora oggi la Società editrice il Mulino e
l'Associazione il Mulino portano il nome della Rivista, perché
della Rivista sviluppano lo spirito e la visione. (ANSA).
il Mulino, la Rivista compie 70 anni e si rinnova
Nuova grafica e diventa trimestrale. Il 25 aprile il nuovo sito
