(ANSA) - ROMA, 27 APR - MICHELE SANTORO, NIENT'ALTRO CHE LA
VERITÀ (MARSILIO, PP. 400, EURO 19,00).
"Non so bene perché ho deciso di incontrare uno che ha ucciso
ottanta persone. Guardo Avola e ho la sensazione di trovarmi
davanti uno specchio nel quale comincio a riconoscere tratti che
sono anche i miei. Inizio a seguirlo in un labirinto di
ricordi", dice Santoro che con le sue inchieste ha raccontato
trent'anni di storia italiana. Un incontro che ha sradicato le
certezze dell'uno e portato alla luce le verità nascoste
dell'altro.
Maurizio Avola non è famoso come Tommaso Buscetta e non è un
capo come Totò Riina. Ma non è un killer qualsiasi: è il killer
perfetto, obbediente, preciso, silenzioso, e proprio per questo
indispensabile nei momenti decisivi. Forse sottovalutato dai
suoi capi e dagli inquirenti che ne hanno vagliato le
testimonianze, ha archiviati nella memoria particolari, voci,
volti che coprono tre decenni di storia italiana. Ad accendere
l'interesse di Santoro è il fatto che Avola abbia conosciuto
Matteo Messina Denaro e abbia compiuto con "l'ultimo padrino"
diverse azioni. Scoprirà però che è solo una parte, e non la più
rilevante, di quanto Avola può svelare, andando incontro a
quella che è probabilmente l'inchiesta più importante della sua
vita.
Addentrandosi nel labirinto dei ricordi, il giornalista si
trasformerà man mano da interlocutore reticente in sodale a cui
Avola affida le tessere del puzzle e le sconvolgenti rivelazioni
che emergono. Mafia e antimafia, politica e potere, informazione
e depistaggi, vicende personali e derive sociali si intrecciano
in un racconto che si muove tra passato e presente, dalla
Sicilia degli anni settanta al paese che siamo diventati.
(ANSA).
'Nient'altro che la verità', il libro di Santoro sulla mafia
Nato dagli incontri con il killer Maurizio Avola, esce 29 aprile