(di Giorgiana Cristalli)
(ANSA) - ROMA, 27 APR - Come intitolare una raccolta di
pensieri sparsi che non ha un preciso filo conduttore ma
riflette stati d'animo forti e contrastanti provati durante il
lockdown? Enzo Iacchetti ha pensato di chiamare 'Non è un libro'
il suo personalissimo 'zibaldone' che non ha una casa editrice
né un prezzo definito di copertina ma sarà acquistabile nelle
piazze direttamente da lui che inizierà un viaggio al fianco
della Croce Rossa Italiana.
"E' un'operazione di 'auto publishing' di questa mia
'operina' di cui ho stampato in autonomia le prime mille copie.
Questo mi svincola da questioni economiche e mi consente di
devolvere il 100% degli incassi alla Croce Rossa con l'obiettivo
di acquistare un'autoambulanza per chi ne ha bisogno, magari per
un comune che non ne ha una", spiega Enzo Iacchetti all'ANSA.
"Soprattutto durante il primo periodo del lockdown, chiuso
in casa insieme al cane, mi sono accorto che iniziavo a dare i
numeri. Ormai gli parlavo e lui mi rispondeva. Ho iniziato a
scrivere pensieri sparsi e appunti sui foglietti e alla fine li
ho messi insieme. Il rumore assordante delle ambulanze che
correvano su e giù mi ha dato l'ispirazione", racconta.
Con la chiusura dei teatri, Iacchetti, come tutti i suoi
colleghi, è stato costretto ad interrompere un tour. In quel
periodo era fermo anche con la conduzione di Striscia la
Notizia. Chiuso in casa, ha dato sfogo a pensieri "surreali,
arrabbiati e talvolta anche comici", confessa. "L'incazzatura
per quello che è successo in Lombardia, con la debacle del
potere socio politico e scientifico" è stato forse il sentimento
prevalente. "E' emerso un grande senso di decadenza", osserva
Iacchetti pensando "a tante morti evitabili e a tanti amici
scomparsi senza una mano di conforto nella propria mano".
"Morire da soli - aggiunge - anche per un uomo cattivo è una
condanna
insopportabile. Andare via così...".
Nel suo libro l'attore e conduttore tv sogna una grande
sfida, un duello tra le vittime della pandemia e il malgoverno.
I suoi pensieri si accavallano con quelli del suo cane al punto
che riesce a parlargli e a sentire le parole del suo amico
fedele a quattro zampe. Iacchetti ammette di avere sofferto
tanto in questi mesi e di aver urlato, a modo suo, quel dolore
in questo libro. "I passaggi più poetici - racconta - sono
quelli dedicati a medici, infermieri, volontari. Mi sono sentito
tanto vicino alla loro dedizione. Sono stati lasciati allo
sbaraglio senza la minima difesa. Penso che questa bestia di
virus sia la rivolta della natura verso i dispetti subiti negli
anni".
Il 'non libro' non avrà un prezzo perché, conclude Enzo
Iacchetti, "i pensieri non si pagano, devono essere condivisi
per scacciare le solitudini di ogni tipo". Il volume sarà
consegnato da lui a chi lo vorrà, nel corso di incontri pubblici
con la Croce Rossa Italiana, "e ognuno devolverà alla causa
quello che può e che vuole, da 50 centesimi a 1 milione di
euro". (ANSA).
'Non è un libro', Iacchetti e i pensieri del lockdown
'Operina' per la Croce Rossa Italiana tra rabbia e leggerezza