Cultura

Caduta Matti, Ricucci tra follia e non sense

Racconti e favole per un viaggio in satira

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - "Un viaggio in satira e nel non sense più acuto che però un senso ce l'ha davvero, quello della realtà". Si presenta cosi "Caduta Matti. Racconti e mostri della follia contemporanea" (Edizioni Passaggio al Bosco, pp.91, euro 7), il nuovo libro di Emanuele Ricucci, scrittore, autore per la Cultura di Libero e assistente di Vittorio Sgarbi. "Non un saggio, non un pamphlet, non un romanzo, né una lagna impegnata- precisa l'autore - piuttosto un'ora e mezza di puro delirio in cui non si salva nessuno". Nemmeno lui, l'autore. Tra reale e surreale, ovvero la cronaca degli uomini, dell'arte, della politica, delle leggi, della televisione, dell'ideologia, del sesso, dei nostri giorni. Da destra, a sinistra, passando per la virtualità, la mediocrità al potere, la gratificazione istantanea, la morte dei ruoli e della lingua italiana, la globalità esasperata. Favole per adulti, racconti, aneddoti tra le pagine, evocando Sciascia e Cortazàr, con il testo che si fa grafica, la punteggiatura che si fa da parte, il senso che si perde e si ritrova continuamente.
    Caduta Matti è in realtà l'ultimo tassello di una trilogia iniziata con i due pamphlet "Torniamo uomini. Contro chi ci vuole schiavi di noi stessi" (uscito con Il Giornale nel 2017) e "Contro la folla. Il tempo degli uomini sovrani", con prefazione di Vittorio Sgarbi. La battaglia più impegnativa e urgente, la priorità, per l'autore, rimane la stessa, quella "contro l'auto annullamento degli uomini".
    Classe '87, Ricucci scrive di cultura per Libero e Il Giornale, ha scritto per Il Tempo e Candido. Lavora per la comunicazione di Vittorio Sgarbi e collabora con il Gruppo Misto alla Camera dei Deputati. È stato caporedattore de "Il Giornale OFF", inserto culturale del sabato de "Il Giornale", e nello staff dei collaboratori tecnici di Marcello Veneziani. Ha contribuito a numerose pubblicazioni e scritto cinque libri: "Diario del Ritorno" (con prefazione di Marcello Veneziani), "Il coraggio di essere ultraitaliani" (scritto con A. Rapisarda e N. Bovalino), "La satira è una cosa seria", "Torniamo Uomini" (pubblicati dal quotidiano Il Giornale) e "Antico Futuro. Richiami dell'origine" (Solfanelli, scritto con V.Conte e D.Frau). (ANSA).
   

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