(dell'inviata Mauretta Capuano)
(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Trovare "un equilibrio tra umani e
non umani". E' questa la via del futuro per il grande scrittore
indiano Amitav Ghosh, che il 19 maggio aprirà il Salone
Internazionale del Libro di Torino 2022 con la lectio
magistralis 'I non umani possono parlare?' in cui ci invita a un
nuovo ascolto della natura in un "mondo che ora è nella morsa di
molteplici crisi planetarie".
Non siamo ancora usciti dalla più terribile pandemia di
quest'epoca e gli impatti dei cambiamenti climatici si stanno
facendo sentire in tutto il mondo. Ma, l'attenzione del mondo è
ora interamente concentrata sulla guerra in Ucraina e tutto il
resto è svanito. Sarà molto difficile per il movimento per il
clima guadagnare terreno in questa situazione" dice all'ANSA
Ghosh al quale stanno particolarmente a cuore la crisi ecologica
e il cambiamento climatico.
In Jungle Nama-Il racconto della giungla (Neri Pozza), il suo
ultimo libro, ha cercato di dare voce proprio all'incredibile
crisi esistenziale che stiamo vivendo con una nuova forma
letteraria. Ma qual'è il compito di poeti e narratori?
"Le storie sono essenziali per la vita quanto l'aria o il cibo
e, in questo senso, sono necessarie per il sostentamento
dell'esistenza e poiché ora siamo in un'era in cui la
sopravvivenza stessa della civiltà come la conosciamo è in
dubbio, è imperativo ricordare quelle storie che hanno
effettivamente aiutato le persone a superare molti momenti e
circostanze difficili. La storia di Jungle Nama è una di queste.
La stessa idea è al centro di un'altra leggenda indigena
dell'India orientale: la storia di Chand Saudagar e Manasa Debi
che figurava nel mio ultimo romanzo, 'L'isola dei fucili'. Sento
che queste leggende stanno comunicando messaggi che sono di
vitale importanza" spiega Ghosh che il 18 maggio farà un
intervento introduttivo al Concerto inaugurale del Salone del
Libro, 'Selvatico Sacro - Improvvisazioni a tre voci ' con
Mariangela Gualtieri, Paolo Fresu e Uri Caine, in diretta su
Radio3 e Rai Play, in una serata dall'Auditorium Arturo
Toscanini della Rai di Torino.
Che cos'è umano? si chiede Ghosh nella lectio in cui sostiene
che "le storie e il narrare testimoniano non la nostra unicità,
ma la nostra animalità; sono vestigia dei nostri sé
prelinguistici". Da qui la necessità dunque di considerare e
trovare nuove voci? "E' essenziale trovarne di ogni tipo - voci
di scrittori trascurati dall'Asia, dall'Africa e da molte altre
parti del mondo. I riflettori letterari sono stati troppo a
lungo puntati sui paesi ricchi del mondo. È molto importante
ampliare questo focus. Tuttavia, sento anche che è molto
importante per la letteratura trovare il modo di dare voce a
esseri non umani. La letteratura premoderna è piena di voci non
umane. È molto importante restituire voce e azione ai non umani"
spiega all'ANSA lo scrittore del quale uscirà nell'autunno 2022,
sempre per Neri Pozza, il saggio 'La maledizione della noce
moscata'. (ANSA).
Amitav Ghosh, con guerra in Ucraina il resto è svanito
Scrittore apre Salone Libro "restituiamo voce ai non umani"