Cultura

'Vuoto d'aria', l'esordio sulfureo di Clémentine Haenel

Arriva nelle librerie italiane il 28 settembre

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 AGO - CLÉMENTINE HAENEL, VUOTO D'ARIA (ALTER EGO, PP 144, EURO 15,00). L'esordio sulfureo, affilato e disturbante della giovane autrice francese Clémentine Haenel arriva nelle librerie italiane il 28 settembre per Alter Ego nella traduzione di Valentina Maini.
    Nata nel quartiere Pigalle di Parigi nel 1992, la Haenel, che insegna in una scuola elementare nei pressi della Gare du Nord, ha pubblicato questo suo primo romanzo a 25 anni per Gallimard.
    E' un racconto nero, con uno stile stile gelido e diabolico, impudico e poetico, che vede protagonista una ventenne caduta in una spirale di autodistruzione in una Parigi indifferente e degradata.
    "La notte, mi apro. Mi svelo; mi spoglio. Possono rotolarmi sopra. Tutti, o quasi, hanno almeno una possibilità di passare sul mio corpo. Non mi rispetto: è questo che dicono. Mi scivola addosso. Non che non lo pensi, ma non riesco a fare altro. A quanto pare dovrei essere più selettiva, esigente, qualità che nessuno mi ha dato. Io: me ne frego, la notte ho bisogno che un corpo mi investa. A volte non lo voglio davvero, ma succede" racconta la voce alienata e vorticosa della protagonista. Una voce generazionale, vagabonda, che tenta di trovare a tutti i costi il proprio posto nel mondo, e lo fa tramite la più radicale delle perdizioni.
    Appassionata di storie macabre e di Marguerite Duras, con estemporanei impulsi omicidi, la giovane protagonista vive una relazione sentimentale caotica con un musicista sposato. Quando la loro storia finisce, lei sprofonda in una spirale distruttrice: tenta il suicidio e viene ricoverata in un reparto psichiatrico, cambia diverse città e si ritrova a muoversi e a sbandare tra le vie di New York e Londra.
    Il vuoto d'aria è quello di un'eroina alla deriva, una donna che perde terreno dinnanzi alla violenza degli uomini che incontra e all'indifferenza delle città in cui si ritrova ad abitare; ma c'è anche la speranza che ritorna, abbagliante, come il sole del Nord. (ANSA).
   

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