(di Clemente Angotti)
(ANSA) - CATANZARO, 13 AGO - MARIO LA CAVA 'L'AMICA'
(CASTELVECCHI, PAGINE 169, EURO 18,50)
E' stato scritto tra il settembre del 1975 e l'aprile del
1977, ma per tutta una serie di circostanze da allora ad oggi
non ha mai visto la luce: s'intitola "L'amica" il romanzo
inedito di Mario La Cava, edito da Castelvecchi, che esce
postumo a più di 45 anni di distanza. A 34 anni dalla scomparsa
dello scrittore e giornalista, ma anche drammaturgo e saggista,
visceralmente legato alla sua Bovalino e alla Calabria, il
panorama letterario si arricchisce di una sua nuova opera
letteraria.
Un testo di grande forza narrativa che, nel solco dell'autore
calabrese, saldamente legato al suo territorio che lasciò solo
per ragioni di studio facendovi ritorno per rimanervi una volta
laureato, si aggiunge, da capolavoro, a capolavori come
"Caratteri", "I fatti di Casignana", "Il matrimonio di
Caterina", "Le memorie del vecchio maresciallo", Mimì Cafiero" e
tanti altri tra romanzi, racconti e articoli.
"L'amica", ambientato in un paesino della Calabria degli anni
'30, racconta la storia di una giovane donna, Giuditta, e del
marito Pietrino, uno spiantato che la ragazza sposa nonostante
l'opposizione del padre, che è dovuto emigrare in Argentina per
cercare fortuna. La vita dei due e dei loro tre figli, in
ossequio all'ideologia di regime, subisce però uno scossone
all'arrivo di un'altra coppia proveniente dal nord Italia di
idee e consuetudini diametralmente opposte: Milone, operaio
antifascista, e la moglie Olga. E sono le due figure femminili,
Olga e Giuditta, ad emergere con forza dalle pagine del romanzo.
La Cava, che fu legato da forte amicizia con Leonardo Sciascia,
testimoniata da una fitta corrispondenza, riesce, infatti, a
definire con precisione e nitidezza fatti e personaggi, malgrado
la loro complessità, in un contesto nel quale prende forma -
riporta un passo della presentazione del volume - "uno spaccato
della decadenza morale in epoca fascista, un intreccio di
sincerità e di bieco cinismo, l'affresco di un Paese costretto a
voltare pagina all'improvviso". Si sviluppa così un intreccio di
tentazioni, vendette e di prevaricazioni all'interno della
piccola comunità.
Di pagina in pagina, il lettore è comunque accompagnato da
una scrittura senza fronzoli che, però, affascina e seduce. Il
testo viene dato alle stampe oggi nella forma in cui è stato
trasmesso agli eredi e nessun intervento è stato fatto, come
spiega l'editore in una nota, se non per dettagli minimi e solo
dove indispensabile, nel rispetto dello stile dell'autore e
della sua memoria. Tornano in questa sua opera i temi
dell'osservazione partecipata delle piccole comunità e
dell'antifascismo, elementi alla base della narrativa di La
Cava, che fu anche giornalista, critico letterario e
commediografo. Narrativa caratterizzata da una forte impronta
sociale e politica.
La scoperta di questo inedito è anche il frutto del lavoro di
Domenico Calabria, genero dello scrittore e instancabile
animatore, a Bovalino, di un "Caffè letterario" dedicato
all'autore e a cui si deve l'organizzazione di un premio
letterario che si è ritagliato negli anni uno spazio di rilievo
tra gli appuntamenti culturali del Paese. (ANSA).
"L'amica", esce dopo 45 anni un inedito di Mario La Cava
Edito da Castelvecchi. Ambientato in paese Calabria in anni '30