(di Patrizio Nissirio)
(ANSA) - ROMA, 27 SET - (SARA LUCARONI - SEMPRE LUI, PERCHE'
MUSSOLINI NON MUORE MAI, LIBRERIA PIENOGIORNO, PP. 379, 18 EURO)
- "Perché a settantasette anni dalla morte, Mussolini non
muore?" Da questa domanda nasce il nuovo libro della giornalista
Sara Lucaroni, che tra inchiesta e indagine storica tenta di
capire il perché il mito di Mussolini goda ancora di grande
popolarità in vasti strati della popolazione italiana,
condizionandone anche scelte politiche e comportamenti.
E per farlo, oltre a ricostruire vicende storiche e della
cronaca di questi anni, interpella anche personalità di diversa
collocazione politica e culturale, da David Bidussa a Luciano
Canfora, da Franco Cardini a Emanuele Fiano, da Helena Janeczek
a Tobias Jones, fino a Paolo Mieli, Tomaso Montanari, Chiara
Saraceno e molti altri.
Il libro osserva l'Italia di oggi, e i luoghi dove si
manifesta la nostalgia per Mussolini e le forme che prende, dai
campi di calcio, dove all'estremismo dei gruppi ultrà si
mescolano vere e proprie bande criminali, ai pellegrinaggi a
Predappio, alle sue neanche troppo velate citazioni
nell'universo della Destra, anche di quella che ha appena
stravinto le elezioni pur affermando di aver consegnato il
fascismo alla Storia.
'Sempre lui' è un libro davvero a 360 gradi, che lucidamente
scava nella società italiana, nelle sue ambiguità, nel favore
che da sempre molti riservano all'uomo forte e alle illusioni di
grandeur nazionale del regime fascista, viste come oggi perdute
e svendute a chissà quali poteri stranieri che gestiscono
l'odiata globalizzazione.
Particolarmente interessante è poi osservare come Mussolini
diventi "mainstream", cancellando l'oscurità del Ventennio,
tanto che in molte parti d'Italia si pensi a a ripristinare la
"toponomastica originaria" del fascismo, e nei negozi, ormai da
anni, la presenza di gadget nostalgici non faccia impressione a
nessuno, o quasi.
Una normalizzazione - e ignoranza - pericolosa, avverte
l'autrice e con lei molti degli intellettuali che all'interno
del libro ne parlano, perché rende possibile la rinascita di
comportamenti violenti e idee distorte con possibili,
inquietanti derive.
'Sempre lui' è una lettura importante, che offre anche un
potente antidoto a certe recrudescenze che da anni crescono
senza una sostanziale reazione democratica: lottare contro
l'indifferenza, terreno fertile per i regimi, e la sua sorella,
l'ignavia, restando attenti custodi della libertà e della
tolleranza. (ANSA).
Sempre Lui, gli italiani e le nostalgie di Mussolini
Sara Lucaroni indaga sull'immortalità del mito del dittatore
