(di Micol Graziano)
(ANSA) - ROMA, 06 MAR - "Age Pride", pubblicato da Einaudi
(pp. 112 , euro 13), è il nuovo libro di Lidia Ravera.
Lidia Ravera, quando e perché ha deciso di scrivere "Age Pride"?
L'ho deciso quando ho scoperto che perfino io, nonostante mi
occupi del terzo tempo da decenni, in una tavolata in cui tutti
chiacchieravano della vecchiaia avendo cinquant'anni, cercavo di
buttare sul tavolo un altro argomento...di cambiare
musica...perché neppure io ero immune da quella stupida forma di
vergogna...Mi vergognavo di aver vissuto a lungo e intensamente,
invece di esserne orgogliosa.
Simone de Beauvoir diceva che "la vecchiaia resta un segreto
vergognoso, un soggetto proibito". Oggi è ancora così?
Sì, purtroppo, con la differenza che dura molto di più. Circa
trent'anni, prima si moriva prima. Adesso bisogna attrezzarsi
per un lungo e fiorito terzo tempo.
L'Italia non è "un Paese per vecchi"?
L'Italia è in mano ad una classe politica dalla vista corta. Non
hanno capito che i cosiddetti anziani sono il 24 per cento
dell'intera popolazione italiana. Che stanno mediamente bene. E
non hanno nessuna voglia di scomparire, sono una risorsa, i
grandi adulti, non un problema. Ma possono diventarlo, un
problema, se si continua ad ignorarli. In fondo sono la
generazione del femminismo, del '68. Attenti, appassionati, con
la vocazione del contestatore.
Perché il titolo del libro è in inglese?
Volevo richiamare il Gay Pride, per sottolineare sia il
coraggioso 'coming out' che la natura politica del problema: ci
sarà una giornata dedicata ai vecchi? E una manifestazione di
piazza per pretendere rispetto e diritti?
Nel suo libro scrive "Continuiamo a crescere di numero. E non
solo di numero. Siamo una forza. E siamo un problema politico".
In che senso gli anziani sono un "problema politico"?
Siamo tanti, siamo per larga parte una generazione di non
riconciliati. Molti di noi vivono in condizioni di estrema
povertà, molti altri sono infelici perché si sentono
discriminati e stigmatizzati. La politica è la scienza del
possibile, no? La politica ha per obiettivo la serenità e la
salute dei cittadini e delle cittadine, o no? Certo che la
mutazione demografica è un problema politico, che cosa se no?
I giovani hanno letto "Age Pride"?
I giovani sanno bene che se non muori giovane, vecchio o vecchia
lo diventi. Li vedo più interessati dei loro genitori. Nella
rivista 'DWF' sono state le trentenni a chiedere un numero
speciale che parlasse della vecchiaia, non le sessantenni, che
si sono anzi opposte.
Ai giovani è piaciuto "Age Pride"?
Sì, molto. L'idea che si possa vivere una vita che duri tutta la
vita, piace molto.
Perché non le piace la parola "anziani"?
È brutta. Finta. Discriminatoria. Mi piace 'grandi adulti',
oppure 'nuovi vecchi'.
La vecchiaia può essere un'opportunità?
La vecchiaia è una parte della vita, dipende da te che sia
un'opportunità e non un tempo vuoto.
Come vincere la paura di invecchiare?
Lottando contro gli stereotipi che avvelenano una fase della
vita piena di fascino e di libertà. (ANSA).
Lidia Ravera, ''La vecchiaia è libertà''
Intervista alla scrittrice che pubblica ''Age Pride''
