Cultura

Soldi e Fuortes, dalla Rai contributo decisivo per il linguaggio

Presentata la nuova edizione multimediale del Dop

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 MAR - "Il nuovo Dop è molto di più di quanto, pur corrispondendo al vero, il suo titolo indica". Lo ha detto l'ad Rai, Carlo Fuortes, in un messaggio inviato in occasione del convegno 'L'italiano parlato, oggi', organizzato a Viale Mazzini per la presentazione della nuova edizione multimediale del Dizionario di Ortografia e Pronunzia della lingua italiana, curata da Renato Parascandolo. "Il nuovo Dop è l'aggiornamento di un percorso lungo, cominciato quando il nostro Paese procedeva verso una fase di sviluppo economico avendo avuto alle spalle la distruzione di una guerra mondiale - ha aggiunto Fuortes -. Il servizio pubblico fornito dalla Rai, allora radiotelevisivo e adesso multimediale, ebbe grandi meriti nel permettere che la Repubblica Italiana consolidasse una propria identità nazionale".
    "Il Dop è un'opera nata in Rai, ai tempi del monopolio - ha sottolineato in un messaggio la presidente Marinella Soldi -.
    Strumento di lavoro per professionisti della comunicazione ma anche occasione di riflessione sulle trasformazioni del nostro idioma parlato, sulla relazione con l'italiano scritto, sulle evoluzioni della norma. Il Dop ha saputo mantenersi al passo con i tempi, registrando - non acriticamente - le evoluzioni del linguaggio, il passaggio da un'epoca più normativa ad un presente maggiormente inclusivo, ma sempre mettendosi al servizio di un messaggio chiaro, universalmente comprensibile, culturalmente autorevole".
    A coordinare l'incontro, al quale hanno partecipato studiosi e autori del dizionario, come Piero Fiorelli e Tommaso Francesco Borri, la direttrice dell'Intrattenimento Day Time, Simona Sala.
    "Siamo orgogliosi - ha detto - di ospitare nella nostra fascia programmi che hanno il loro perno sulle parole e questa è la nostra scommessa".
    "Realizzare una versione multimediale del dizionario - ha raccontato Parascandolo - significava registrare tutte le pronunce delle parole ed è stato un lavoro durato per anni, attraverso una selezione durissima dei candidati. Tutti i grandi annunciatori della Rai cadevano davanti all'esame. Alla fine si scelse un non professionista, impiegato di banca, che era il migliore di tutti". Al convegno, per parlare del linguaggio in Rai, anche Flavio Insinna. (ANSA).
   

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