Cultura

Houellebecq con un nuovo libro tra sesso e politica

"Nobel? Dovrei campare 120 anni. L'immigrazione? I muri servono"

Redazione Ansa

(di Paolo Levi) (ANSA) - PARIGI, 19 MAG - Tra sesso e politica: qualche mese nella vita di Michel Houellebecq. Dopo le polemiche di questo inverno per le controverse dichiarazioni sui musulmani di Francia e il caso dei video erotici in Olanda, lo scrittore bestseller Michel Houellebecq pubblica un nuovo volume intitolato 'Quelques mois dans ma vie' ('Qualche mese nella mia vita') che esce il 26 maggio in contemporanea in Francia e in Italia rispettivamente per Flammarion e per la Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi, con la traduzione di Milena Zemira Ciccimarra (pp. 112, 15 euro).
    In queste pagine, in cui i personaggi hanno nomi di animali e dove i vizi appaiono sotto forma di serpenti - "a tratti sembrerebbe un dipinto di Hieronymus Bosch", commenta il giornale Le Figaro - Houellebecq racconta Houellebecq: le accuse di razzismo e islamofobia, le minacce, gli inganni e le battaglie legali, il suo rapporto con il cinema e la pornografia. "Non si può dire che la lettura e la scrittura facciano veramente parte della vita, le offrono piuttosto un'alternativa", sostiene lo scrittore, che in questo suo ultimo libro torna su alcuni recenti episodi della sua vita da romanzo.
    Come la vicenda giudiziaria in Olanda legata ai video erotici girati a sua insaputa a Parigi e Amsterdam da un sedicente artista: "Ciò che confesso soprattutto a mio riguardo, è la mia grande stupidità. Avremmo potuto aggiungere come sottotitolo 'come si può essere tanto fessi'", afferma Houellebecq, in una lunga intervista a Le Figaro.
    Quanto allo scontro dei mesi scorsi con il rettore della grande Moschea di Francia, Chems-eddine Hafiz, seguite alle sue dichiarazioni esplosive sui musulmani alla rivista Front Populaire, aggiunge: "È colpa mia. Avrei dovuto rileggere meglio l'intervista. Perché sono convinto da tempo che il problema non sia l'Islam, ma la delinquenza".
    Sulle colonne di Le Figaro, lo scrittore abbonato alle uscite incendiarie parla a ruota libera dei temi del nostri tempo, dall'immigrazione a Emmanuel Macron, al Premio Nobel andato ad Annie Ernaux. Alla domanda se i flussi verso l'Europa fossero inevitabili, risponde: "No, nulla è inevitabile. Non è radicalmente impossibile che l'Africa si sviluppi (...) E nel caso in cui questo malauguratamente non dovesse accadere, i muri, servono comunque a qualcosa". Quanto a Macron, "mi piacerebbe capirlo, ma qualcosa mi sfugge". Quindi l'elogio dell'ex presidente Nicolas Sarkozy recentemente condannato dalla corte d'appello di Parigi nel processo sulle intercettazioni.
    "Tutto mi piace di Sarkozy, anche quando invia Sms ed è a tavola con la regina d'Inghilterra...".
    Parlando dell'ultimo Premio Nobel, Houellebecq dice di non "essere rimasto particolarmente colpito. Siccome Le Clézio e Modiano lo hanno avuto di recente, pensavo non potesse ottenerlo un autore francese. Dopo Annie Ernaux, è diventato ancora più difficile, quasi impossibile, dovrei vivere 120 anni. Siccome ha detto cose brutte su di me vorrei fare altrettanto ma non l'ho ancora mai letta".
    Houellebecq parla anche di religione, si dice "agnostico, non ateo". Aggiunge che nella vita ha visto "tanti concerti rock ma nulla è stato come le Giornate Mondiali della Gioventù a Parigi con Giovanni Paolo II". E "amo molto Benedetto XVI", puntualizza al giornale francese. Quanto alla frase dello scrittore Louis Ferdinand Céline secondo cui gli stronzi sono sempre in maggioranza, "è completamente falso".
    Romanziere, poeta e saggista, Houellebecq ha pubblicato, tra l'altro, i romanzi Le particelle elementari (1999), Estensione del dominio della lotta (2000), La possibilità di un'isola (2005), La carta e il territorio (2010), con cui ha vinto il premio Goncourt, e Sottomissione (2015). (ANSA).
   

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