(ANSA) - ROMA, 05 GIU - GENNARO SANGIULIANO, GIUSEPPE
PREZZOLINI - L'ANARCHICO CONSERVATORE (Oscar Mondadori, Pp 372,
18 euro)
La prima biografia completa di Giuseppe Prezzolini,
intellettuale originale e scomodo del '900, fondatore de La
Voce, porta la firma di un suo grande estimatore: Gennaro
Sangiuliano. Giornalista, saggista ed ora anche ministro della
Cultura, in questa biografia, che torna in libreria per
Mondadori,
il giurista racconta l'avventura intellettuale di questo
protagonista del Novecento, ripercorrendo la sua lunga vicenda
umana - lunga perché Prezzolini visse cent'anni, dal 1882 al
1982 - che è anche la storia degli intrecci e delle correnti di
pensiero che hanno attraversato l'Italia e l'Europa nel secolo
scorso, quel Secolo Breve contrassegnato da straordinari
fenomeni filosofici, letterari e politici.
Le avanguardie culturali del primo Novecento, il fascismo, le
due guerre, la guerra fredda, gli anni Settanta: nel volume di
Sangiuliano, già edito nel 2008 da Mursia e ora riproposto negli
Oscar Mondadori con la prefazione di Francesco Perfetti e una
postfazione di Vittorio Feltri, racconta la nascita della figura
dell'intellettuale moderno, che abbandona le cattedre per
immergersi nelle contraddizioni della società di cui è allo
stesso tempo testimone e protagonista. Le avanguardie culturali
del primo Novecento, tra giornali, botte e amori; l'esperienza
de La Voce, la più importante rivista culturale del secolo
scorso, la Grande Guerra, la nascita del fascismo, la Seconda
guerra mondiale, il dopoguerra: Prezzolini ha marcato la vita
culturale e politica italiana sfuggendo sempre alla tentazione
delle ideologie e del conformismo.
Tre, secondo Sangiuliano, le caratteristiche che lo
connotarono in tutto il lungo arco temporale della sua vita:
l'essere politicamente scorretto, per vocazione e convinzione;
l'essere coerente, fino all'autolesionismo; condire il tutto con
un forte ironia. Prezzolini ne fece l'arma più efficace per
testimoniare un mondo di banalità e conformismi: "In Italia
nulla è stabile, fuorché il Provvisorio", amava ripetere
guardano al suo Paese.
Quando nel 1974 l'editore Rusconi gli rese omaggio
pubblicando un' antologia de La Voce, ritenuta la più importante
rivista culturale del Novecento, dove hanno scritto Amendola,
Salvemini, Croce, Einaudi, Gentile, Missiroli, Soffici,
Palazzeschi, Papini, Ungaretti e tanti altri, Prezzolini non
esitò a definirla il suo "monumento funebre". E alla pomposa
delegazione ufficiale del governo italiano giunta a Lugano per
le celebrazioni dei cent'anni, disse chiaro: "Vi ringrazio ma
fatemi domande, indiscrete, quelle concrete le conoscono
tutti!". A Pertini, che a nome di tutti gli italiani lo invitava
a tornare a vivere in Italia, replicò divertito: "Stia
tranquillo Presidente! In Italia ci vengo tutti i giovedì a
comprare la verdura". Alludeva alle brevi puntate che faceva da
Lugano, per far spese oltreconfine. (ANSA).
Sangiuliano racconta Prezzolini, l'anticonformista
Riedito per Mondadori il saggio sul fondatore de La Voce
