(ANSA) - ROMA, 09 NOV - NICOLETTA MANNI, LA GIOIA DI DANZARE
(GARZANTI, PP. 195, EURO 16)
Nicoletta Manni e il ballo, una passione sorta in tenera età:
non aveva ancora tre anni e già si esibiva sul palcoscenico. La
madre di Nicoletta è insegnante di danza e dirige una scuola a
Copertino, in provincia di Lecce. Nicoletta è cresciuta a Santa
Barbara, frazione di Galatina dove è nata nel 1991.
"Guardavo le allieve di mia madre alla sbarra, le osservavo
tendere e piegare la gamba, curvare il piede, ammiravo la loro
schiena dritta e insieme flessuosa. E presi a imitarle",
racconta nel libro. "Ballare - scrive - è sempre stato il
presente: un gesto quotidiano, naturale e necessario come
rispondere all'istinto di bere o mangiare. Non ricordo una vita
senza la danza, non esiste un prima".
"Ballare - confessa nel memoir - è il modo più naturale che
conosco per esprimere ciò che provo: è così che elaboro le mie
emozioni, sciolgo un nodo di dolore o celebro una gioia. Ogni
volta che mi presento davanti al pubblico varco la soglia di
un'altra dimensione, dove esiste soltanto la liturgia della
danza: eseguire un passo dopo l'altro cesellando i dettagli,
disegnando nell'aria immagini di una bellezza effimera e proprio
per questo, a maggior ragione, vitale".
Il libro, corredato di immagini, ripercorre pubblico e
privato: lei, piccolissima, a cavalcioni sulle spalle del padre,
o ancora lei bambina sulla spiaggia di Rivabella, vicino
Gallipoli, mentre dopo il bagno esegue una figura di danza; foto
dietro le quinte, con Carla Fracci; Roberto Bolle; con il primo
ballerino della Scala Timofej Andrijashenko, collega e marito di
Nicoletta.
Nicoletta Manni si è esibita in tutto il mondo e ha
interpretato Clara, Tatjana, Odette, Giselle, Aurora, Manon,
Kitri, Giulietta che considera tutte "facce di un prisma, ognuna
di queste donne irradia un carattere della mia identità, e tutte
insieme compongono una cosa sola", scrive. Ogni capitolo è
anticipato da una citazione sulla danza, tra cui questa frase di
Roberto Bolle: "Non abbiate paura di lasciare che il vostro
corpo sia libero di esprimere le vostre emozioni". (ANSA).
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