(ANSA) - FIRENZE, 17 NOV - IL LAVORO IN VIA DI ESTINZIONE di
PINO MIGLINO (Primamedia editore: 144 pag.; 15 euro).
Il volume si sviluppa anche attraverso interviste a Pierre
Carniti, Piergiovanni Alleva, Agostino Megale, Susanna Camusso e
l'ultima rilasciata da Domenico De Masi secondo cui "non ridurre
l'orario di lavoro non solo comporta rinunciare ad assorbire la
disoccupazione presente e quella futura causata dall'automazione
ma comporta anche danni collaterali. Insomma se l'imperativo è
creare lavoro, allora non si tratta più di lavorare per produrre
ma di produrre per lavorare. Si rischia inoltre di adottare
un'organizzazione del lavoro adeguata al progresso tecnologico e
all'enorme crescita della produttività solo sotto la pressione
di sollevazioni violente, così come si è sperimentato in fretta
e furia lo smart working solo sotto la frusta del Covid", la
"nuova sfida che segnerà il XXI secolo è come inventare e
diffondere una nuova organizzazione capace di elevare la qualità
della vita riducendo il lavoro e facendo leva sulla forza
silenziosa della felicità". "L'occupazione si trova oggi a
navigare tra Scilla e Cariddi. Dove Scilla è la scandalosa
disuguaglianza che riduce la domanda dei consumatori. E Cariddi
è l'automazione che, contrariamente al passato, non riesce a
creare un numero equivalente di posti rispetto a quelli che
distrugge. Due, dunque, sono le strategie su cui agire. Una più
convenzionale e cioè la redistribuzione della ricchezza e
l'altra quasi ignorata ma decisiva e cioè la redistribuzione
dell'orario di lavoro" spiega l'autore. (ANSA).
Il lavoro in via di estinzione, saggio di Pino Miglino
Con interviste a Pierre Carniti,Alleva,Megale,Camusso e De Masi
