Cultura

Calabresi, in un libro racconta McCurry e altri fotografi

A occhi aperti, scatti che hanno segnato la storia

Calabresi, in un libro racconta McCurry e altri fotografi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 NOV - MARIO CALABRESI, A OCCHI APERTI (MONDADORI, PP. 253, EURO 24).
    A occhi aperti di Mario Calabresi, ora disponibile in libreria, è un omaggio al fotogiornalismo: a chi testimonia i fatti da vicino. Ogni capitolo del volume è dedicato a un nome di spicco: Steve McCurry, Susan Meiselas, Josef Koudelka, Don McCullin, Elliott Erwitt, Paul Fusco, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin, Letizia Battaglia, Sebastião Salgado.
    "È stato un viaggio affascinante, non solo nella fotografia, ma negli avvenimenti che hanno costruito la memoria degli ultimi cinquant'anni", scrive Calabresi nell'introduzione.
    La fotografia è da sempre una passione di Calabresi, nata quando era ancora ragazzo: "Complice è stato il più giovane dei miei zii, Attilio Capra, fotografo di professione, prima di moda, poi paesaggi urbani, che mi ha cresciuto portandomi con sé ogni volta che non andavo a scuola o durante le vacanze. Mi ha mostrato decine di libri e di riviste, trasmesso il suo amore per Ansel Adams", racconta in appendice.
    Fra le sezioni più suggestive dell'antologia, il colloquio tra Calabresi e Steve McCurry.
    McCurry svela il metodo di lavoro. Le immagini delle inondazioni monsoniche del 1983 in India così "perfette e levigate" nascono da coraggio, fatica, sacrificio: "Per farcela dovevo entrare in quell'acqua lurida, coperta di melma, piena di rifiuti e di animali morti: per completare il mio progetto dovevo accettare tutti i rischi, anche quelli di ammalarmi e di morire".
    McCurry arrivò ad avere contemporaneamente venti sanguisughe addosso, se ne liberava bruciandole con l'accendino; gli sono rimaste le cicatrici. "Solo se sei disposto a correre il rischio, solo se sei completamente convinto, allora sei pronto.
    Le belle foto sono in quell'acqua sporca, non puoi proteggerti, stare ai margini, un po' fuori e un po' dentro: se la gente è sommersa fino al collo devi essere dentro con loro, non c'è separazione", commenta McCurry. Tra gli scatti iconici quella di un sarto che, tutto immerso nel fango, avanza tenendo in spalla una macchina da cucire arrugginita.
    A occhi aperti è una raccolta emozionante. Per chi vuole conoscere meglio la storia e il mondo. (ANSA).
   

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