(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Michela Murgia e la lettura, la moda,
la politica, il femminismo, la morte. Si è chiusa con un omaggio
alla scrittrice morta l'11 agosto 2023 la prima edizione curata
da Chiara Valerio di Più Libri Più Liberi, la fiera della
piccola e media editoria alla Nuvola dell'Eur a Roma.
"Ognuno ha un argomento che è un modo di raccontare la
complessità, la ricchezza e gli infiniti talenti e qualità di
Michela Murgia che ha saputo godere della vita in tutte le sue
forme" dice all'ANSA la critica di moda e curatrice Maria Luisa
Frisa che ha parlato della Murgia e la moda nell'incontro aperto
dai saluti di Miguel Gotor, assessore alla Cultura del Comune di
Roma.
"La cosa che mi ha colpito quando ho conosciuto Michela è
come lei fosse consapevole dell'importanza della moda come
strumento di liberazione di sé e delle donne. Mentre io che sono
più vecchia di lei avevo nella testa tutto quello che era stato
detto di male sulla moda da certe fasce del femminismo, a
cominciare da Alice Cerasa che affermava che la moda femminile è
disegnata dagli uomini e quindi le donne indossano quello che è
deciso dagli uomini. Michela contraddiceva tutto questo: diceva
bisogna fare quello che ci fa stare bene, 'vestiamoci come ci
pare'" racconta Frisa che molte cose le ha realizzate a
posteriori. "Michela si rendeva conto di essere un personaggio
pubblico molto seguito che poteva essere ispirazionale per
molte donne e quindi che i suoi messaggi non possono passare
solo dall'impegno politico e femminista, ma dal rapporto che la
donna ha con il suo corpo e dunque gli abiti. È un passaggio
cruciale".
Da subito, dice Frisa, "con me ha parlato di come la moda
fosse una cosa seria e facesse parte integrante della nostra
vita. Come può trasmettere dei contenuti liberatori e di
innovazione rispetto alla nostra visione del mondo, in un
registro comprensibile a tutti perché ha un linguaggio
universale, non ha il problema della lingua" sottolinea.
"Il lascito di Michela è 'impara ad usare la moda per essere
quello che vuoi essere, per sentirti libera'" sottolinea Frisa.
"Ciascuno di noi ricorda una parte. Usare voci diverse è una
ottima idea, è un modo molto bello di far capire la complessità
della Murgia. Però lei era bravissima perché era consapevole
della complessità e la restituiva in maniera molto chiara,
sapeva usare toni diversi e questo ci manca tanto" racconta
Frisa.
Nell'Auditorium della Nuvola pieno, attento, generoso di
applausi, Chiara Valerio seduta in prima fila ha spiegato di
voler lasciare la parola agli altri perché per lei ora è troppo
difficile parlare di Michela e sarà così per i prossimi tre
anni. Negli interventi che si sono alternati, Simona Bitasi si è
soffermata sul tema della lettura, ricordando che Michela diceva
"leggere non è una attività solitaria ma politica". Diarah Kan
sulla politica ha detto: "Aveva una voce fastidiosa e ha fatto
rumore nel dire le cose" e Lorenzo Gasparrini ha parlato della
morte morte. In chiusura la lettura di in testo inedito di
Murgia sulla maternità fatta da Valentina Melis.
Tra scrosci di applausi e grida di approvazione, a un certo
punto si sono alzati in platea cartelli viola con scritto: 'Noi
siamo tempesta' , 'Rompete la regola' e 'Morgana sono io'.
(ANSA).
Più Libri chiude con tante voci per Michela Murgia
Frisa: "La moda per lei era strumento di liberazione"