ALESSANDRO MAURO, 'DI QUESTA DOPPIA ROMA. GEOGRAFIA DEGLI OPPOSTI E DELLE MERAVIGLIE' (EDIZIONI EXÒRMA, Scritti Trasversali, pp.
Il terzo libro di Mauro - dopo 'Se Roma è fatta a scale' del 2016 (Exòrma Edizioni) e 'Basilio. Racconti di gioventù assoluta' (Augh!, 2019) - affronta con coraggio una sfida che sembrerebbe impossibile: offrire a chi vuole ancora scoprire qualcosa della città più vista e commentata del mondo una chiave di lettura del tutto nuova, che sorprende ad ogni pagina anche chi Roma la vive da sempre, l'ha studiata e ormai pensa di conoscerla.
E il ragionamento su Roma e i suoi doppi comincia dal nome al contrario, che suona 'amor' o anche 'àmor' tornando al latino.
'Un nome double face che abbiamo solo noi, a riprova di un talento speciale che non serve spiegare'. D'altra parte 'Onalim, Igirap o Kroy Wen sono lì per conferma', insieme a tutte le altre città grandi piccole 'il cui nome ribaltato non darà mai la più ambita delle parole', scrive Mauro, romano del 1965, curatore di prodotti editoriali da 30 anni e da una decina scrittore per passione.
Segue una raccolta di accostamenti sorprendenti, spesso spericolati, che descrivono una città che è metropoli d'Europa ma conserva angoli perfino di campagna e riesce a mescolare la leggenda dei monumenti con qualche tocco (ancora troppo pochi) di modernità nelle strade e nelle piazze. Non sorprende invece il 'doppio' filo che lega l'Urbe al Tevere, 'il motivo stesso per cui Roma sta dove sta', tanto da autorizzare 'l'ipotesi suggestiva che siano padre e figlia'. Un filo che 'trova parole e musica in un bel po' di canzoni': ecco un altro doppio, il fiume e le canzoni.
Come la lotta tra il toro e l'angelo nel gruppo scultoreo che troneggia sull'ingresso della 'ammazzatora', il vecchio mattatoio del Monte dei Cocci a Testaccio; o le tombe e le panchine del Cimitero Acattolico; il Parco Letterario Pier Paolo Pasolini, che sta nascosto dove il poeta fu ucciso all'Idroscalo, e lì accanto il Centro Habitat Mediterraneo, oasi gestita dalla Lipu; fino al 'passaggio segreto' tra la coppia di porte a piazza del Biscione vicino a Campo de' Fiori. Ancora un trionfo degli opposti e dei gemelli.
Roma eterna, ma anche sorniona e sfacciata. E così due luoghi diversi e costruiti a distanza di decenni possono essere uniti da un particolare surreale: i cartelli che li indicano. Capita con l'Auditorium Parco della Musica (2003), di cui si possono seguire le tracce dal mare, e lo zoo (che nasce nel 1911 ed ora è Bioparco): 'Capita che due cartelli vicini tra loro e lontani dalla meta, indichino pezzi di città opposta - scrive Mauro - Dunque è possibile che la vera indicazione, la ragione di tutto, sia per la cosa più bella e difficile da fare qui: perdersi'.
(ANSA).
La 'doppia Roma' di Alessandro Mauro
Una guida unica alla Città eterna attraverso le sue 'coppie'