Cultura

Monaldi&Sorti, Dante influenzato dal misticismo cistercense

Nuovi documenti confermano interpretazione di Cambridge e Oxford

Monaldi&Sorti, Dante influenzato dal misticismo cistercense

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Sono stati scoperti dagli scrittori Rita Monaldi e Francesco Sorti nuovi documenti su Dante Alighieri e il figlio Jacopo che "sono in grado di cambiare non solo la biografia di Dante, ma anche l'interpretazione complessiva della Divina Commedia" dicono all'ANSA gli autori del ritrovamento nella giornata del Dantedì.
    Si tratta di quattro pergamene custodite a Roma e nelle Marche. "I collegamenti di Dante e del figlio Jacopo con l'ambiente di Fiastra e dei Sibillini confermerebbero la recente interpretazione della Divina Commedia fornita da due notissimi dantisti delle università di Oxford e Cambridge, Simon Gilson e Zygmunt Baranski: il poeta sarebbe stato fortemente influenzato dal misticismo tipico della religiosità cistercense, assai più che dal razionalismo di San Tommaso e Aristotele, come invece da sempre si tende a ritenere" spiegano Monaldi&Sorti.
    "Non bisogna dimenticare che nei versi finali del Paradiso, ad accompagnare Dante davanti alla visione divina non è più Beatrice, ma il fondatore dei Cistercensi, san Bernardo di Chiaravalle. Che fondò anche il monastero di Fiastra" dicono i due autori di romanzi storici pubblicati in Italia da Solferino.
    Monaldi&Sorti ricordano anche che "alcuni importanti testi medievali evocati da Dante nella Divina Commedia, come ad esempio le opere a carattere apocalittico di Gioacchino da Fiore, erano sicuramente presenti nell'abbazia di Fiastra, e quindi è verosimile che Dante le abbia consultate proprio durante la permanenza sui monti Sibillini".
    Già nel terzo recente volume della loro trilogia dantesca, 'Dante di Shakespeare III. Come è duro calle' (Solferino), Monaldi e Sorti avevano illustrato la loro riscoperta nelle Marche, presso l'Archivio di Stato di Fermo, di due pergamene del 1306 e 1325 che citano il nome del figlio del poeta, Jacopo Alighieri, in qualità di procuratore del comune di Fermo. Questi due documenti riguardano accordi politici tra alcuni comuni marchigiani, tra cui Fermo. Monaldi&Sorti hanno adesso ritrovato altri documenti danteschi che si vanno ad aggiungere ai due di Fermo. (ANSA).
   

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