Cultura

Esce La biblioteca di Raskolnikov, libri e democrazia

Nicola Lagioia e altri consigliano i titoli del vivere civile

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 APR - AA.VV. , LA BIBLIOTECA DI RASKOLNIKOV - A CURA DI SIMONETTA FIORI (EINAUDI, PP. 232, EURO 18) La macchina morbida di Burroughs, Delitto e castigo di Dostoevskij, Todo modo di Sciascia, La democrazia in America di Alexis de Tocqueville, il Diario di Anna Frank, La tortura di Alleg, sono alcuni titoli citati in questo saggio sui libri e la libertà. Cosa leggere per sviluppare l'amore per la democrazia? Quali volumi tenere sugli scaffali per muoversi al meglio in una società complessa attraversata da guerre, rivoluzioni tecnologiche e cambiamenti climatici? Simonetta Fiori, curatrice dell'antologia, ha posto questa domanda a otto intellettuali: Luciano Canfora, Franco Cardini, Elena Cattaneo, Anna Foa, Nicola Lagioia, Marco Revelli, Aldo Schiavone, Gustavo Zagrebelsky.
    "Ne è scaturita una biblioteca democratica di straordinaria varietà, dove la letteratura non è ancillare rispetto alla storia e all'economia. Perché nessuno più di Dostoevskij è capace di inoltrarsi nei recessi bui della coscienza, nessuno più di Calvino ha saputo dare forma narrativa alla distanza storica tra partigiani e ragazzi di Salò. E solo con Primo Levi usciamo dalla notte oscura del Novecento con l'attrezzatura morale attraverso la quale leggere il mondo", commenta Simonetta Fiori nella prefazione.
    La letteratura contribuisce a creare una società migliore.
    Nicola Lagioia, nel primo capitolo, spiega che è anche grazie a Thomas Mann e La montagna incantata, alle opere di Franz Kafka, alle poesie di Emily Dickinson, di Paul Celan, e alle riflessioni di Primo Levi "se siamo ancora in grado di riconoscerci, gli uni attraverso gli altri, come esseri umani, nonostante i disastri che seminiamo lungo il nostro cammino".
    La letteratura è intrecciata alla democrazia anche perché dà voce a chi non ne ha: "se la Storia la scrivono i vincitori, la letteratura si occupa spesso di chi sta fuori dal racconto principale", sottolinea Lagioia, e ricorda Marguerite Yourcenar che esplora la fragilità dell'imperatore Adriano; e Elsa Morante che ne La storia posa lo sguardo sugli umili e gli oppressi. Nel volume non manca l'analisi dei romanzi di Hemingway, in lui Aldo Schiavone trova "una specie di epica civile" perché leggendo il grande autore americano nasce la consapevolezza che democrazia e libertà non sono conquiste fatte una volta per tutte e per questo motivo vanno difese "a ogni costo, giorno per giorno, anche mettendo in gioco la propria vita, se necessario". (ANSA).
   

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