Cultura

Rampini, 'tardi per il Piano Mattei, l'Africa è antioccidentale'

Successo con 30mila spettatori per XX èStoria

Redazione Ansa

(ANSA) - GORIZIA, 26 MAG - Se "l'impostazione è abbastanza giusta, perché è un piano che parla di investimenti, di imprese, di ciò che l'Italia può fare in Africa, e non è basato sugli aiuti", il Piano Mattei è però "arrivato molto tardi perché oggi soffia su tutta l'Africa un vento antioccidentale". Lo ha sostenuto il giornalista Federico Rampini ritirando il Premio èStoria, al teatro Verdi.
    "Il National African Congress è solidale con la Palestina, e poiché Israele è sostenuto dagli Usa, tutti i paesi africani che si sentono ancora attratti da forme di socialismo o sono solidali con Russia e Cina, fanno pagare a Israele di essere del mondo occidentale", ha proseguito. Inoltre, "gli africani non vogliono compassione, ma investimenti, imprese, talenti". E la Cina "investe con imprese statali e un milione di piccoli e medi imprenditori spesso avventurieri e razzisti, che portano sviluppo".
    La domenica del XX èStoria, Festival della Storia, si è conclusa con un bilancio di 30mila spettatori per gli oltre 200 eventi con 350 ospiti tra i quali Toby Wilkinson, Benny Morris, Marcello Flores, Marco Travaglio. Oltre a Rampini è stata premiata anche - con il Premio èStoria Film Festival - Bianca Stigter per il film Occupied City sulla occupazione nazista di Amsterdam. Da Gorizia, l'assessora Patrizia Artico ha lanciato "un messaggio di convivenza, pace e di dialogo" che sarà sancito dall'anno della cultura GO2025!, insieme da Gorizia e Nova Gorica (Slovenia), due popoli in pace nonostante "le lacerazioni della guerra e del dopoguerra". E se il giornalista Toni Capuozzo ha auspicato "due popoli e due Stati, Palestina e Israele" non tacendo le difficoltà di questa ambizione, l'esperto di relazioni internazionali Georg Meyr, si è soffermato sulla'"inconsistenza" dell'Unione europea in quanto soggetto politico, e "i pericoli di una escalation militare dopo le dichiarazioni di ieri del segretario della Nato Jens Stoltenberg". (ANSA).
   

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