Cultura

Andreoli, per i giovani futuro non esiste e la morte è banale

Lo psichiatra Premio Hemingway 2024 per l'avventura del pensiero

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 28 GIU - "L'insegnamento che dobbiamo cercare di trasmettere ai giovani oggi è cercare di ricostruire dentro di sé la percezione del tempo e il senso della morte. Per loro il tempo non esiste, non c'è futuro, e la morte è un fatto banale. In questo orizzonte, da un lato uccidere è un gesto titanico che dà l'impressione di poter dominare la vita di un'altra persona, dall'altro diventa a sua volta un fatto banale". Lo ha detto lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli, Premio Hemingway 2024 di Lignano Sabbiadoro per la sezione "Avventura del pensiero", riflettendo sui recenti episodi di violenza accaduti in Italia, alcuni con esito tragico, che hanno avuto per protagonisti adolescenti e giovani.
    "La morte per i ragazzi - ha continuato Andreoli - non ha il significato di mistero e limite che aveva per le precedenti generazioni, ma ha una dimensione superficiale o diventa un'opportunità per risolvere i conflitti. Inoltre - ha aggiunto - se il futuro non esiste più, non esistono neppure i desideri, cioè la capacità di immaginarsi un domani diverso".
    Sul riconoscimento che gli sarà consegnato domani a Lignano Sabbiadoro, il cui Comune organizza il premio in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge, lo psichiatra ha detto che "i premi hanno sempre un che di commovente, sono una bella esperienza umana". E poi, ha aggiunto, "Hemingway, con la sua vita avventurosa, divisa tra momenti di entusiasmo e passione e momenti di malinconia e depressione, per uno come me, che studia il comportamento umano, è un personaggio di straordinario interesse".
    Andreoli incontrerà il pubblico domani sera a Lignano, anche per presentare il suo ultimo libro, edito da Solferino, Lettera sull'amore (A tutte le età). "L'amore è un bisogno essenziale ed esistenziale che riguarda tutti - ha detto lo psichiatra - non solo il rapporto tra lui e lei, dove può essere confuso con il sesso, ma tante altre relazioni umane, tra genitore e figlio, nonno e nipote e così via. Parte dalla consapevolezza della propria fragilità e nasce dall'unione di due fragilità. Qui non c'entra nulla la potenza: è piuttosto uno scambio tra fragilità per vivere meglio. Dobbiamo recuperare il senso dell'amore - ha concluso - altrimenti, se perdiamo anche questo, le cose andranno proprio male". (ANSA).
   

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