(ANSA) - ROMA, 10 LUG - ANTONIO MORESCO, CANTO DEL BUIO E
DELLA LUCE (FELTRINELLI, PP. 592, EURO 29)
Canto del Buio e della Luce, uscito per Feltrinelli, nella
collana Narratori, è un romanzo fluviale, opera sperimentale,
puntellata di fiaba filosofica, scienza, teologia, cronaca;
coniuga narrativa fantascientifica e saggistica e sfugge a ogni
genere letterario.
La storia prende inizio da un evento spaventoso: il mondo,
all'improvviso, si spegne, divorato dalle tenebre. È qualcosa di
inatteso e terrificante: "Gli umani facevano sempre più fatica a
riconoscere le cose sul filo dell'orizzonte. Le città a poco a
poco sparivano, i contorni svanivano, il cielo e la terra si
confondevano, era sempre più difficile distinguere la notte dal
giorno". La causa del fenomeno resta ignota, qualcuno si
domanda: "Che si stia spegnendo il Sole?", però c'è chi
controbatte: "Ma non si doveva spegnere tra alcuni miliardi di
anni?".
Il lettore è catapultato in un'atmosfera surreale che riporta
alla memoria gli scenari dell'apocalittico La Strada di
McCarthy. Antonio Moresco, classe '47, autore contemporaneo fra
i più originali, riempie i capitoli di personaggi reali, fra cui
il regista Damiano D'Innocenzo che spiega la relazione tra
cinema e luce; ma si materializzano anche Putin e Papa
Francesco. Il Putin creato dalla penna di Moresco abita in un
luogo segreto e si sposta "in ascensori simili a capsule
spaziali verticali" o "in contenitori metallici orizzontali che
viaggiano come bolidi nelle gallerie buie". Papa Francesco,
invece, è rappresentato mentre si aggira meditabondo tra le sale
del Vaticano e riflette su quanto sia difficile fare il
pontefice, nel momento in cui l'oscurità avvolge il pianeta,
l'immaginario Bergoglio si lamenta della Chiesa in un
soliloquio: "Qui dentro succedono delle cose spaventose, è un
covo di vipere, tutti tramano, la Chiesa di Cristo è diventata
una spaventosa macchina di menzogna e delirio".
Canto del Buio e della Luce è un testo enciclopedico,
espressione di una letteratura vasta e radicale che si alimenta
di sperimentazione e mescolanza. "Inconsulto" è l'aggettivo con
cui Moresco definisce questo suo lavoro. L'opera è suddivisa in
tre parti: istruttiva, sacrificale e abissale, le prime due
"rispecchiano le divisioni dell'Ordinario della messa in latino
del Messale Romano - che ho servito tutte le mattine, per anni,
quando ero in seminario", fa sapere Moresco. (ANSA).
Moresco, la scomparsa della luce tra fantascienza e fiaba
Romanzo fluviale con un incipit spaventoso, il mondo si spegne
