Cultura

Al premio Booker 2024 tanti americani in corsa

sei romanzi Usa nella longlist e solo tre britannici

Redazione Ansa

(di Alessandra Baldini) (ANSA) - NEW YORK, 01 AGO - Il Booker Prize si avvolge sempre di piu' nella bandiera a stelle e strisce: ben sei romanzi di autori americani sono entrati nella longlist del prestigioso premio letterario letterario britannico - due volte quelli a firma di sudditi di Re Carlo - alimentando ancora una volta le polemiche di chi, oltremanica, lamenta una dominanza di autori provenienti dall'altra sponda dell'Atlantico. Il Booker viene assegnato ogni anno a un'opera di fiction scritta in inglese e pubblicata in Gran Bretagna e Irlanda. Fondato nel 1969, il premio era riservato fino al 2014 ad autori britannici, irlandesi, dei Paesi del Commonwealth e dello Zimbabwe. Dieci anni fa gli organizzatori avevano allargato i criteri di ammissione a qualsiasi opera scritta in lingua inglese. La longlist verra' ridotta a sei nomi in settembre e il premio da 50 mila sterline annunciato il 12 novembre in una cerimonia a Londra. "La lista di quest'anno comprende una coorte di voci globali, voci forti e voci nuove", ha detto Edmund de Waal il ceramista di fama internazionale e autore di Lepre dagli Occhi di Ambra che presiede la giuria del premio.
    Gli autori americani entrati tra i 13 della longlist includono Percival Everett per James (una revisione del classico Huckleberry Finn raccontato dal punto di vista dello schiavo liberato Jim), Rachel Kushner per Creation Lake e Richard Powers con Playground. I due britannici in corsa sono Samantha Harvey per Orbital (un giorno nella vita di sei astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale) e Enlightment di Sarah Perry su un amore infelice in una citta' inglese. Ha inoltre la doppia cittadinanza libica e britannica Hisham Matar, candidata per il romanzo My Friends su tre amici esiliati politici: il romanzo si basa sulla storia vera di un agguato di uomini armati nel 1984 contro una manifestazione davanti all'ambasciata di Tripoli a Londra. Gli altri tre americani della longlist sono Rita Bullwinkel con Headshot, ambientato nel mondo della boxe femminile, Claire Messud con This Strange Eventful History, una saga di famiglia che esplora la storia coloniale della Francia, e Tommy Orange con Wandering Stars, sull'impatto della colonizzazione su una famiglia di nativi americani (Orange, finalista ai Pulitzer e' il primo nativo candidato al Booker Prize). Completano l'elenco Yael van der Wouden, la prima olandese nella storia del premio, per The Safekeep, l'irlandese Colin Barrett per Wild Houses, l'australiana Charlotte Wood con Stone Yard Devotional e la canadese Anne Michaels per Held. (ANSA).
   

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