(ANSA) - ROMA, 05 AGO - GIOACCHINO LANZA TOMASI, LAMPEDUSA E
LA SPAGNA (SELLERIO, PP. 128, EURO 14) I fan del Gattopardo non
possono lasciarsi sfuggire questo breve e raffinato memoir
firmato Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo di Giuseppe
Tomasi di Lampedusa. Gioacchino è stato musicologo e scrittore,
nato nel 1934, è morto nel 2023. 'Lampedusa e la Spagna', uscito
per Sellerio nella collana La memoria, consegna al lettore un
ritratto intimo del grande autore siciliano, uomo "taciturno,
sornione e dottissimo", infaticabile lettore e intellettuale dai
molteplici interessi.
Nel dopoguerra, Giuseppe espande la sua curiosità guardando film
di Fritz Lang, Jean Renoir, leggendo Gramsci, Moravia, Elsa
Morante e Brancati. Di Elsa Morante apprezza Menzogna e
sortilegio "al punto da pensare che fosse la migliore scrittrice
italiana del momento". Tra i suoi preferiti non manca certo il
conterraneo Pirandello. I due si conoscono a Londra e di lui,
Lampedusa dice:"E' l'uomo più intelligente che abbia
conosciuto".
La biblioteca di Giuseppe è composta da circa quattromila
volumi. Squattrinato, ma bibliofilo accanito, compra libri
continuamente. La moglie, per questo, lo rimprovera. E Giuseppe
è solito dirle che la libreria Flaccovio, di via Ruggero
Settimo, a Palermo, glieli vende a prezzi stracciati.
Lampedusa, spiega suo figlio Gioacchino detto Gioitto, "era
sempre stato un lettore, uno che aveva letto un mare di libri,
che aveva fatto della lettura la ragione della sua vita, e che
finì per scrivere quasi per caso, ma lo fece con una
straordinaria libertà e leggerezza".
Approfondisce la letteratura spagnola grazie a Gioacchino, che
ne era un conoscitore. Nel 1955, Giuseppe gli chiede di
impartirgli lezioni di spagnolo e di aiutarlo a leggere i
classici iberici. Lampedusa appunta i resoconti di quei momenti
sul diario, un giorno di febbraio riporta:"Gioitto mi regala il
Lope de Vega. E con lui leggo La moza de cántaro". Consulta il
dizionario della Real Academia e resta colpito da un
proverbio:"A cane vecchio non basta fargli bau". Lampedusa amava
molto i cani, "e li trattava come figli", uno dei suoi cani si
chiamava Crab, come quello di Launce nei Due gentiluomini di
Verona di Shakespeare. A un'altra cagnolina mise il nome Pop.
Gioacchino Lanza Tomasi ha pubblicato inoltre: 'Giuseppe Tomasi
di Lampedusa. Una biografia per immagini' (1998) e 'I luoghi del
Gattopardo' (2001). (ANSA).
Tomasi di Lampedusa raccontato dal figlio Gioacchino
In un memoir, ritratto intimo dell'autore de Il Gattopardo